Pubblicato il 16 ottobre 2019 da Redazione
In campo aziendale, l’intelligenza significa soprattutto una cosa: la capacità di utilizzare la tecnologia per trarre valore dai dati. Che si tratti di sensori che raccolgono dati, di connessioni Internet of Things che li trasmettono, di analytics e di machine learning che li elaborano, in tutti questi casi la tecnologia può far compiere il salto di qualità. E il salto c’è stato, almeno a livello di quadro d’insieme, benché lo status di piena “intelligenza” sia stato raggiunto solo da una piccola percentuale di aziende. Questo ci racconta la nuova edizione dell’osservatorio "Intelligent Enterprise Index” di Zebra Technologies, realizzato intervistando con sondaggio online, tra agosto e settembre 2019, 950 responsabili aziendali con ruolo It, di società dislocate fra Stati Uniti, Regno Unito/Gran Bretagna, Francia, Germania, Messico, Brasile, Cina, India e Giappone.
Rispetto all’analogo studio condotto l’anno prima, i progressi balzano all’occhio e riguardano soprattutto alcuni settori di mercato. In questo osservatorio Zebra assegna a ciascuna realtà un punteggio di “intelligenza”, sulla base di un indice che considera undici criteri, fra cui la vision e l’adozione dell'Internet of Things (IoT), la gestione dei dati, le attività di analytics e Business Intelligence.
Per meritarsi l’etichetta di “impresa intelligente” bisogna ottenere un punteggio pari o superiore a 75, mentre da 55 a 74 l’azienda è “sul punto di” diventare smart. Ebbene, nell’indice di quest’anno le aziende già pienamente intelligenti sono il 17%, mentre nell’edizione 2018 dello studio erano l’11%. Zebra fa notare come in molti casi le Pmi (da meno di 250 dipendenti) superino le grandi aziende, dato che fra di loro il 37% supera la soglia dei 75 punti. I progressi si notano anche in seconda fila: le “quasi” intelligenti da un anno all’altro sono salite dal 49% al 61%.
Su base geografica, la vincitrice è la regione Emea: fra 2018 e 2019 ha guadagnato nove punti nell’indice, qualificandosi come l’area a maggior incremento di “intelligenza” nel periodo considerato. Quanto ai settori di mercato, invece, i progressi più significativi si sono visti nel retail, soprattutto, e secondariamente nei trasporti e nella logistica, mentre l’ambito di medicina e sanità si conferma come quello più evoluto.
“Quando tre anni fa abbiamo lanciato l'Intelligent Enterprise Index, molte imprese tentavano di capire dove e come le soluzioni IoT potessero essere applicate al meglio a livello aziendale”, ha dichiarato Drew Ehlers, global futurist di Zebra Technologies. “Oggi migliorare la visibilità operativa e facilitare l’adozione di un’intelligenza fruibile fino ai vertici dell'impresa è di primaria importanza. Credo che questo sia il motivo per cui le aziende dimostrano un maggior interesse d impegno nell’implementare i loro progetti IoT e che nei prossimi anni assisteremo probabilmente a un aumento degli investimenti”.
Quest’anno, secondo le stime di Zebra, le aziende del mondo hanno speso in soluzioni IoT circa 6,4 milioni di dollari, ovvero il 39% in più rispetto agli investimenti del 2018. Il 45% degli intervistati dell'area Emea sta già utilizzando l’IoT a livello aziendale e un ulteriore 11% lo farà a breve. Come si scelgono le tecnologie da adottare? Tendenzialmente, metà delle imprese preferiscono affidare il proprio ecosistema di soluzioni "intelligenti” a un unico partner, che si occupa anche di procurare componenti e gestire servizi forniti da terzi.
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