03/02/2017 di Redazione

L'iPhone made in India è la nuova strategia di Apple

Fonti governative indiane hanno confermato l'accordo tra il fornitore taiwanese Wistron e l'azienda di Cupertino: uno stabilimento di Bangalore produrrà melafonini destinati al mercato interno. Un terzo punto di riferimento geografico si affiancherà a C

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L'iPhone made in India si farà. Apple affiancherà alle fabbriche della Foxconn e di altri fornitori, dislocati fra la Cina e il Brasile, un nuovo punto di riferimento geografico per la produzione dei suoi smartphone, ovvero Bangalore: qui, in un nuovo stabilimento del fornitore taiwanese Wistron, saranno assemblati melafonini destinati al mercato indiano. Lo ha ufficializzato il governo locale, dando conferma a precedenti indiscrezioni circolate sui media.

 

Nonostante non abbia bisogno di recuperare profittabilità, avendo conti in perfetta salute e oltre, Apple trarrà dei benefici economici da questa strategia, se non altro per i risparmi sulle spese di logistica e distribuzione. E Tim Cook, nella teleconferenza seguita alla pubblicazione dei risultati trimestrali, ha fatto sapere che in India sono in corso diverse trattative per iniziative varie, fra cui l'apertura di nuovi punti vendita.

 

Il viaggio del Ceo di Apple in India, nella primavera dello scorso anno, e gli incontri con esponenti del governo (incluso il primo ministro, Narendra Modi) lasciavano certo intuire che qualcosa bollisse in pentola. D'altra parte la meta non è casuale: si tratta per Cupertino di un mercato molto promettente, in cui dopo anni di affermazione di feature phone e modelli di fascia medio/bassa ora c'è spazio anche per il top di gamma per eccellenza. Secondo i monitoraggi di Idc, nel trimestre estivo (luglio, agosto, settembre) le consegne di smartphone nel Paese hanno toccato 32,2 milioni di unità, con una crescita del 17,5% rispetto ai tre mesi precedenti. Samsung (23% degli acquisti), Lenovo/Motorola, Micromax e Xiaomi sono i marchi più popolari, mentre la percentuale di Apple rientra nel 45% della categoria “altri”.

 

 

 

Ora la sfida è quella di attrarre un maggior numero di clienti, rendendo l'iPhone un prodotto più accessibile. Finora, i melafonini venduti in India – così come qualsiasi altro prodotti tecnologico di provenienza estera – hanno risentito di tasse di importazione pesanti, corrispondenti 12,5% del prezzo di listino. Producendo entro i confini nazionali, invece, Apple godrà di maggiori marginalità pur potendo abbassare il costo per il consumatore finale.

 

 

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