14/12/2016 di Redazione

La Google Car si sposta su Waymo, nuova azienda di Alphabet

Il gruppo di Mountain View ufficializza lo spinoff del progetto dell’automobile a guida autonoma, ora al centro di una nuova società. Accanto alla collaborazione con Fca, non decade lo sviluppo di modelli di veicolo alternativo.

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Alphabet ha una nuova “lettera”, la W di Waymo: così si chiama l’azienda nata dallo spinoff del progetto Google Car, di cui nei giorni scorsi si era intuito qualcosa fra le righe di alcune indiscrezioni, facendo riferimento al nome in codice “Chauffeur”. La società porterà avanti il percorso dell’automobile a guida autonoma, o meglio i percorsi: non soltanto la messa a punto di vetture innovative, prive di volante e di pedali, ma anche le collaborazioni con i colossi dell’automotive (Fca, innanzitutto) per portare sensori, fotocamere, strumenti di calcolo all’interno dei veicoli tradizionali. Si era ipotizzato, sempre nei giorni scorsi, che al pari della concorrente Apple anche Google intendesse mutare strategia, rinunciando agli sforzi hardware, per così dire, e lasciando tutto il lavoro di costruzione a chi lo fa da sempre.

 

Ebbene, la realtà pare essere un po’ diversa. La nuova azienda si presenta al mondo con l’immagine della Google Car corredata del logo di Waymo e con le parole di John Krafcik, già a capo del progetto Self-Driving Car e ora chief executive della società neonata. Nel post di presentazione, Kraficik spiega che Waymo è “un nuovo passo avanti nella mobilità. Siamo una società di tecnologia self-driving con la missione di rendere sicuri e facili gli spostamenti delle persone”.

 

Le ambizioni dell’azienda sono quelle da sempre alla base del progetto nato otto anni fa in seno a Google, ovvero ridurre il numero di incidenti su strada e anche lo stress degli spostamenti, con una tecnologia che dev’essere sicura ma anche accessibile a tutti. Nella visione di Krafcik, potrà essere utile “per i veicoli privati, per il ridesharing, per la logistica o per risolvere il problema dell’ultimo chilometro nei trasporti pubblici. Nel lungo periodo, la tecnologia di guida autonoma diventerà utile in modi che ancora non immaginiamo, creando nuove tipologie di prodotto, professioni, servizi”.

 

Waymo continuerà a costruire sulle basi gettate dal 2009 in poi. Dopo anni di test, nell’ottobre del 2005 a Austin, in Texas, Google aveva portato per la prima volta su strade pubbliche il suo prototipo facendolo viaggiare senza alcun input umano, portando simbolicamente a bordo un passeggero non vedente. Dopo due milioni di miglia percorse durante anni di test, oggi la tecnologia di Mountain View è in grado di gestire operazioni complesse: accorgersi di altri veicoli e reagire di conseguenza, distinguere un'ambulanza o una volante della polizia, leggere i segnali stradali, affrontare incroci su strade a corsie multiple e, addirittura, prevedere movimenti ed eventi che un autista in carne e ossa non saprebbe intuire. Con Waymo, promette Krafcik, “il prossimo passo sarà quello di permettere alle persone di usare i nostri veicoli per compiere azioni quotidiane, come per esempio fare le commissioni, raggiungere il luogo di lavoro e tornare in tutta sicurezza a casa dopo una serata fuori”.

 

 

 

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