09/06/2017 di Redazione

La stella polare del digitale nella rotta di Blueit

La mission del system integrator è supportare le aziende nel processo di trasformazione. Da quest’anno lo sforzo è sostenuto anche dalla nuova consociata b.digital, che cavalca trend come l’intelligenza artificiale e l’IoT industriale.

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Un 2016 chiuso con un fatturato di 17 milioni di euro, in crescita del 15 per cento anno su anno, ha permesso a Blueit, system integrator da otto anni sul mercato, di affrontare il 2017 a testa alta. Come? Con la creazione di una nuova società, nata pochi mesi fa con l’ambizioso obiettivo di supportare i clienti nel comprendere, interpretare e trarre vantaggio dalla rivoluzione digitale. Perché, a fronte di uno scenario imprenditoriale che diventa sempre più competitivo, è fondamentale acquisire efficienza sfruttando le opportunità messe a disposizione dalle nuove tecnologie. Le quali permettono da una parte una digitalizzazione evoluta dei processi esistenti, grazie a una modernizzazione dell’infrastruttura e delle soluzioni; dall’altra una più estesa informatizzazione dei processi a supporto di nuove iniziative e servizi d’impresa.

Due le aree su cui si focalizza b.digital: la cognitive artificial intelligence e l’Industrial Internet Of Things. L’iniziativa eredita la stessa filosofia operativa che ha contraddistinto l’attività di system integration di Blueit, vale a dire la capacità di andare a creare soluzioni su misura per la singola realtà aziendale affiancando servizi gestiti in outsourcing per tutta la componente infrastrutturale, di middleware e applicativa.

“Le aziende devono riuscire sempre più a immaginare la propria organizzazione come una struttura digitale il cui elemento costitutivo deve essere rappresentato dai dati, dalla capacità di acquisirli, elaborarli là dove opportuno per poi integrarli in flussi informativi abilitanti soluzioni legate alle più svariate iniziative che possono essere immaginate delle differenti line of business”, afferma Romualdo Gobbo, presidente b.digital.

Un’attività, quella della società, fortemente consulenziale, in grado di orientare il cliente nella valutazione dell’acquisizione tecnologica, elemento su cui il system integrator opera in completa indipendenza rispetto ai fornitori, selezionando di volta in volta prodotti e modalità di erogazione. “Tutto ciò rappresenta per noi un valore poiché è vero che il mercato offre molte opportunità, ma il reale vantaggio lo si può raggiungere mettendo insieme pezzi diversi che vanno individuati in base alle singole istanze sollevate dallo specifico cliente”, aggiunge Paolo Mazza, direttore marketing e innovazione di Blueit e Ceo di b.digital.

 

Paolo Mazza, direttore marketing e innovazione di Blueit e Ceo di b.digital

 

Cavalcando ovviamente i trend più forti dettati dalla trasformazione digitale. “Da un lato, l’intelligenza artificiale e il cognitive analytics, dall’altra il mondo Industrial IoT e l’integrazione dei sistemi in ambito Industry 4.0”, sottolinea Mazza. “Siamo convinti che sia un momento straordinario e vogliamo aiutare il mercato e il Paese a non perdere questa occasione storica. Nell’ultimo anno, in particolare, abbiamo deciso di crescere nello stack applicativo e sulle digital solutions, investendo molto in nuove competenze e partnership strategiche”.

“In qualità di service provider e di system integrator operiamo con i principali vendor di tecnologia, da Ibm a Sap, da Microsoft ad Amazon, e poi Cisco, Hpe, Dell, Vmware, Citrix, Veeam e così via. Avendo investito da sempre in competenze di eccellenza, oggi siamo in grado di rappresentare dei veri advisor di innovazione tecnologica perché aiutiamo i clienti a identificare la soluzione adatta al loro contesto e alla loro storia”, conclude Mazza.

 

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