13/08/2019 di Redazione

La valuta digitale cinese è quasi pronta e non è una cosa semplice

La banca centrale della Repubblica Popolare è prossima al varo della moneta digitale nazionale. Si baserà su un non meglio specificato “sistema a doppio livello” e non semplicemente sulla blockchain.

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Presto la Cina avrà la propria moneta digitale nazionale, emessa e controllata dalla banca centrale della Repubblica Popolare e da altre istituzioni finanziarie. Come riportato da fonti cinesi e da Reuters, l’annuncio è stato fatto da Mu Changchun, vicedirettore della banca, in occasione di un convegno ospitato dalla città di Heilongjiang. 

 

Al progetto si lavorava fin dal 2014, anno della creazione di un team di ricerca incaricato di sondare la fattibilità dell’idea, che era quella di lanciare una valuta digitale nazionale dal duplice scopo. Innanzitutto, quello di tagliare alcuni costi legati all’emissione e allo scambio di contante, e in secondo luogo quello di favorire un maggior controllo legislativo sul denaro in circolazione.

 

Ci sono voluti cinque anni perché l’opera non era semplice e perché la Cina, non fosse altro che per dimensioni e numero di abitanti ma anche per i livelli di servizio pretesi nel commercio, non è certo un mercato qualsiasi. Una valuta semplicemente basata su blockchain, ha spiegato il dirigente della banca centrale, non avrebbe potuto reggere i volumi di transazioni del Paese. La Cina (ma questo Mu non l’ha sottolineato) è anche la nazione che ospita il maggior numero di mining farm al mondo, tant’è che si discute dell’ipotesi di vietare questa attività.

 

Sulla nuova valuta digitale i dettagli al momento scarseggiano, si sa solamente che poggerà su un “sistema a due livelli” e che sia la banca centrale sia alcune istituzioni finanziarie saranno legittimati a emettere denaro. Si profila in ogni caso, per i prossimi anni, un potenzialmente teso confronto fra Oriente e Occidente basato su strumenti economici nuovi, in gran parte inesplorati, che permetteranno inedite e un po’ inquietanti forme di controllo su miliardi di persone. Su un fronte c’è un governo nazionale, quello cinese, sull’altro una coalizione di multinazionali capitanata da Facebook e impegnata nel (contestatissimo) progetto della criptovaluta Libra.

 

 

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