Le app “potenzialmente dannose” sono lo 0,08% di Google Play
La percentuale di applicazioni contenenti malware, spyware, click fraud, Sms fraud e altre forme di minaccia non cala, in assoluto, ma migliora la sicurezza dei dispositivi che si scaricano solo da Google Play.
Pubblicato il 02 aprile 2019 da Redazione

Android è notoriamente una terra di conquista per le applicazioni malevole, contenenti trojan, spyware, phishing, frodi Sms e altro ancora. E nemmeno Google Play è un territorio completamente sicuro, benché lo sia certo più dei marketplace non ufficiali. Gli sforzi dell’azienda di Mountain View stanno però dando buoni frutti, visto il calo della percentuale di app “potenzialmente dannose” (potentially harmful applications, PHA) rilevate da Google Play Protect. Si tratta di uno strumento che ha debuttato su Android nel 2017 e che, se attivato, esegue una scansione dello smartphone o tablet per trovare le minacce eventualmente presenti e inviare notifiche all’utente. Vengono scansiti ogni giorno oltre 50 miliardi di applicazioni, installate su due miliardi di dispositivi.
Nel 2017 sono state trovate app potenzialmente dannose sullo 0,56% dei terminali Android con a bordo Google Play Protect, mentre nel 2018 la quota era scesa allo 0,45%. Chi evita di scaricare app da marketplace non ufficiali è certamente meno esposto ai rischi: infatti tra i dispositivi con installate sole applicazioni di Google Play la presenza di software potenzialmente dannoso scende allo 0,08% nei monitoraggi del 2018. Di contro, nei terminali che si erano riforniti di applicazioni da altre fonti la percentuale raggiunge lo 0,68%, ovvero è otto volte più alta. Google Play Protect l’anno scorso è stato in grado di bloccare l’installazione di
Considerando, invece, il numero ai PHA reperibili su Google Play, in realtà la percentuale tra 2017 e 2018 è aumentata, anzi raddoppiata: dallo 0,04% allo 0,08%. L’incremento è tuttavia dovuto non a una maggiore diffusione di minacce bensì a un allargamento dei criteri di inclusione: nel 2017, per esempio, le applicazioni di click fraud non erano considerate PHA, nel 2018 sì. Questo genere di truffa rappresenta oltre la metà delle PHA rilevate, il 54,9%, mentre i trojan hanno il 16% della torta.
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