12/11/2020 di Redazione

Le nuove regole di Google Photos e Drive potrebbero non piacervi

Nel servizio di archiviazione di immagini fotografiche per gli account gratuiti scattta il limite dei 15 GB. Su Drive, chi resta inattivo per troppo tempo potrà veder sparire i propri file.

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Google Photos e Google Drive inaugurano nuove regole, e le novità potrebbero essere sgradite a qualcuno. In entrambi i casi cambiano le policy relative all’archiviazione dei file (fotografie e video nel primo caso, documenti, fogli di calcolo, presentazioni e altri tipi di contenuto nell’altro) e in entrambi i casi gli utenti perdono alcune delle libertà finora concesse. Su Google Photos la novità riguarda il limite massimo di storage a disposizione degli account gratuiti: finora illimitato per le foto e i video che non superano i 16 megapixel, da giugno 2021 sarà fissato a 15 GB

Un limite generoso, che a detta di Google mediamente non viene raggiunto prima di tre anni di utilizzo del servizio. E se poi fossimo vicini ai 15 GB occupati, potremmo facilmente liberare spazio utilizzando l’applicazione Google One, con cui è possibile gestire lo storage dei diversi servizi inclusi nell’account Google (Gmail, Drive e Photos).

Per quanto riguarda Drive, la novità potenzialmente sgradita è che se non usiamo il servizio per molto tempo potremmo non ritrovare tutti i file di Docs, Sheets, Slides, Drawings, Forms o Jamboard al nostro prossimo accesso: Google potrebbe averli cancellati. Bisognerà comunque restare inattivi su Drive per un tempo lungo, 24 mesi, prima che i contenuti possano essere cancellati, e inoltre Google invierà delle notifiche ai diretti interessati prima di procedere con l’eventuale rimozione dei file. 

Nonostante queste specifiche, l’idea che un provider di servizi possa mettere le mani sui contenuti degli utenti resta concettualmente fastidiosa. D’altra parte Google non lo farà certo per puro divertimento, ma perché questo “ci aiuta a soddisfare la crescente domanda di storage”, e perché “questi cambiamenti allineano le nostre policy sull’archiviazione per tutti i prodotti”, spiega l’azienda. La possibile cancellazione di file per gli utenti inattivi riguarda in realtà anche Gmail, ma in questo caso l’impatto di tale policy è forse meno significativo: non entrare per più di due anni in una casella di posta elettronica è quasi come dimenticarsene.

go“Il modo più semplice per mantenere attivi i vostri dati”, suggerisce Google, “è di visitare periodicamente Gmail, Google Photos, and Google Drive (o applicazioni di creazione di contenuti collaborative, come Google Docs, Sheets, Slides, Drawings, Forms, Jamboard e Sites) tramite Web o attraverso un’app Google ufficiale”.

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