Anche nel 2023 la tecnologia sarà un motore di crescita per l’economia italiana, nonostante i tempi difficili. Le previsioni per l’anno nuovo di Anitec-Assinform, associazione di Confindustria che raggruppa le principali aziende italiane dell’Ict, indicano un incremento del 3%, rispetto al 2022, degli investimenti in hardware, software e servizi relativi sia all’ambito informatico sia alle telecomunicazioni: il giro d’affari stimato è di 79,138 miliardi di euro, contro i 76,8 miliardi di quest’anno. Il numero stimato per il 2022 tiene conto dell’impatto del Pnrr e rappresenta un incremento del 2,1% sul 2021.

Si ipotizza, poi, che nel 2024 avremo un’accelerazione della crescita (+4,8%) che proseguirà anche nel 2025 (+5,3%). Il mercato Ict italiano a metà decennio supererà la soglia dei 87 miliardi di euro. “Valore aggiunto, crescita del numero di addetti e di imprese attive, intensità di ricerca & sviluppo e produttività, sono solo alcuni degli indicatori che caratterizzano la crescita del mercato digitale in questi anni”, ha dichiarato il presidente di Anitec-Assinform, Marco Gay.  “Il 2022 può inoltre rappresentare l’inizio di un nuovo ciclo positivo per tutto il settore. Le tecnologie Ict sono infatti, oggi più che mai, al centro di cambiamenti dirompenti, che intrecciano la crescita economica agli effetti sull’ambiente e ai rischi cibernetici di intensità sempre maggiore”.

Come si diceva, le previsioni tengono conto dell’impatto del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza sugli acquisti Ict delle famiglie e delle aziende italiane. L’associazione di Confindustria stima che il Pnrr avrà quest’anno un impatto positivo, di spinta sul settore Ict, pari a 741 milioni di euro. Nel 2023 il contributo del Pnrr al giro d’affari del mercato salirà a 3 miliardi di euro e l’anno successivo a 3,4 miliardi. Industria, sanità e Pubblica Amministrazione saranno i settori che più di tutti beneficeranno degli incentivi e investimenti legati al Piano. Nonostante le incertezze dovute allo scenario geopolitico, alle dinamiche inflattive e agli effetti del Pnrr, è prevedibile che nei prossimi anni la trasformazione digitale in atto proseguirà dando un rinnovato slancio al mercato e portando benefici a persone e famiglie”, ha aggiunto Gay.

Quest’anno, secondo i calcoli di Anitec-Assinform, il giro d’affari italiano dei servizi Ict è cresciuto del 7,3% rispetto al 2021 (soprattutto su spinta del cloud computing), e quasi altrettanto sono aumentati gli investimenti in contenuti e pubblicità digitale (+6,9%), mentre software e soluzioni Ict hanno segnato un incremento del 5,1%. Come sempre, il segno “meno” è associato ai servizi di telecomunicazione (servizi di rete), il cui valore è calato del 3,9%.

La sfida dei prossimi mesi, anche per il nuovo Governo sarà governare accelerazione tecnologica, sostenibilità e aggiornamento delle competenze al fine di gestire e ottimizzare le opportunità offerte dal Pnrr”, ha concluso Gay. “Mai come in questo momento di preoccupazione sui segnali recessivi dell’economia e di incertezza per il perdurare del conflitto in Ucraina, i governi possono influenzare il futuro competitivo e la crescita delle economie nazionali. Per favorire tali obiettivi serve che mantengano sostenuti gli investimenti in tecnologie digitali e rendano il lavoro più efficiente grazie alla formazione di competenze Ict e digitali avanzate. E serve che continuino a promuovere la ricerca e sviluppo e l’avvio di attività imprenditoriali innovative e ad elevata intensità tecnologica”.