Pubblicato il 11 aprile 2022 da Redazione
Il mercato dei Pc rallenta, ma c’era da aspettarselo. Dopo un 2020 che è stato un anno di straordinaria crescita della domanda, per le ben note dinamiche della pandemia, e dopo un 2021 di leggero rallentamento ma ancora a segno più, il 2022 si è aperto con un preannunciato calo di vendite. Ma il mercato regge, anzi, cresce a valore. I monitoraggi di Canalys, relativi alla commercializzazione su scala mondiale di sistemi desktop e notebook, mostrano un calo a volume del 3% anno su anno (versus primo trimestre 2021) per un totale di 80,1 milioni di unità, mentre i ricavi del mercato crescono del 15%, per un totale di 70 miliardi di dollari.
La domanda è calata anche a causa delle tensioni geopolitiche in corso, che hanno anche determinato problemi di supply chain e di logistica. Dall’altro lato, continuano a crescere i prezzi dei componenti e quindi dei prodotti fatti e finiti. Possono, quindi, festeggiare sia i produttori di semiconduttori sia gli Oem di personal computer, mentre aziende e utenti consumer fanno da ammortizzatori incassando gli aumenti di prezzi. Per quanto riguarda l’andamento a volume, bisogna comunque distinguere tra sistemi notebook e desktop. I primi, dopo due anni di crescita trainata dalle necessità dello smart working, nel 2021 calano del 6%, con 63,2 milioni di unità commercializzate nel trimestre; i secondi crescono del 13%, con 16,8 milioni di unità.
“I vendor e i loro azionisti hanno di che essere allegri”, ha commentato Rushabh Doshi, analista di Canalys, “dato che prosegue il periodo di crescita dei ricavi dell’industria dei Pc. Le persone utilizzano i loro Pc più spesso, per più tempo e per svolgere una gamma di attività più ampia rispetto al passato. Gli ultimi due anni hanno allargato enormemente la base installata, con oltre 150 milioni di notebook e desktop aggiunti tra il 2019 e il 2021. Se anche i consumatori nell’immediato sono costretti a ritardare gli acquisti per via dei prezzi in crescita, una grande ondata di ricambi di dispositivo è inevitabile, specie considerando che la metà dei device in uso hanno più di quattro anni di età”.
I conteggi di Canalys si sovrappongono, anche se non perfettamente, a quelli fatti da Idc sulle vendite di Pc desktop, workstation e notebook nei primi tre mesi dell’anno. Per Idc il volume commercializzato è di 80,5 milioni di dispositivi (contro gli 80,1 milioni contati da Canalys) e il calo anno su anno è del 5,1%. Simile è l’interpretazione, per certi versi ottimistica, delle dinamiche in corso. “Non dovremmo focalizzarci sul calo anno su anno, perché era atteso”, ha scritto Ryan Reith, group vice president del Worldwide Mobile Device Trackers di Idc. “Il focus dovrebbe essere sul fatto che l’industria dei Pc è riuscita a distribuire più di 80 milioni di dispositivi in un momento in cui la logistica e la supply chain sono ancora in subbuglio, accompagnate da numerose sfide di geopolitica e legate alle pandemia".
Chi sale e chi scende
Nel primo trimestre del 2022 Lenovo si è confermato come il marchio più venduto, con 18,2 milioni di dispositivi messi in distribuzione, ma i numeri segnano un calo del 10% anno su anno. Numeri diversi ma stessa dinamica per Hp, secondo nome della classifica, con 15,8 milioni di unità e un calo a volume del 18%. Al contrario, il terzo classificato Dell ha sperimentato una crescita del 6%, raggiungendo volumi trimestrali di 13,7 milioni di unità, grazie al suo focus sul segmento aziendale. Con 7,4 milioni di iMac e Macbook, Apple ha confermato il quarto posto crescendo dell’8% a volume, mentre grazie a un incremento del 24% Asus è tornata nella top-five dopo più di quattro anni di assenza.
I venti di guerra soffiano sul mercato
“Il primo trimestre del 2022”, ha dichiarato Ishan Dutt, senior analyst di Canalys, “ha portato una nuova ondata di venti contrari sul mercato dei Pc. Il terremoto degli eventi globali ha avuto un impatto negativo sia sulla domanda sia sulle forniture, colpendo l’industria in un momento in cui gli acquisti di Pc consumer e per lo studio hanno naturalmente cominciato a rallentare dopo i picchi dell’anno scorso. La guerra in Ucraina ha esacerbato il contesto di inflazione nei maggiori mercati, facendo alzare i prezzi dei beni commodity, dal petrolio e dal gas agli alimentari”. In aggiunta a tutto questo, i lockdown di Shenzhen, Shanghai e altre città cinesi hanno creato colli di bottiglia sia nella produzione sia nella distribuzione e sui tempi di ritorno alla normalità vige la massima incertezza.
Gli operatori del mercato Pc, quindi, dovrebbero “essere preparati ad affrontare una nuova serie di sfide e a rispondere con la stessa resilienza già mostrata negli ultimi due anni”, suggerisce Dutt. Nei prossimi mesi, secondo gli analisti di Canalys, la domanda di computer aziendali resterà sostenuta perché in un contesto di lavoro ibrido (anziché di lavoro remoto “puro”, come quello dei lockdown del 2020) ci sarà ancora bisogno di strumenti performanti, che garantiscano elevata produttività. Nella restante parte del 2022 caleranno, invece, sia la domanda di modelli consumer sia quella di Pc destinati agli studenti.
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