25/05/2017 di Redazione

Microsoft interessata a Hexadite: offerti 100 milioni di dollari

Secondo voci di corridoio provenienti da Israele, il gigante di Redmond avrebbe acquisito la startup specializzata nell’automazione della cybersecurity. L’azienda statunitense sarebbe inoltre ancora in trattativa per rilevare un’altra società, Cloudyn.

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Microsoft avrebbe messo le mani su un’altra startup israeliana. L’indiscrezione, che per ora non ha trovato conferme ufficiali, è stata riportata dalla testata Calcalist. Il colosso di Redmond avrebbe messo sul piatto 100 milioni di dollari per acquisire Hexadite, specializzata in soluzioni “intelligenti” per la cybersecurity aziendale. L’operazione sarebbe ancora in corso e Microsoft vorrebbe, come sottolineato da Techcrunch, renderla nota fra un paio di settimane. L’offerta di Hexadite prevede una piattaforma di automazione (Automated Incident Response Solution, Airs) per intervenire velocemente in caso di violazione delle reti, dando la possibilità ai team aziendali di esaminare gli allarmi provenienti dalle diverse soluzioni di sicurezza già installate.

Airs può infatti integrarsi con i più noti prodotti antivirus come Kaspersky, Symantec, Sophos, Trend Micro, Eset e Check Point. Ma questa è solo la base. Nel pacchetto della società israeliana sono presenti anche piattaforme di protezione degli endpoint (Fireeye, Rsa, Crowdstrike, Cylance e molti altri) e delle reti (Cisco, Paolo Alto Networks e così via), oltre al supporto per sistemi Siem e di sicurezza dei gateway.

Ad oggi l’azienda mediorientale ha raccolto 10,5 milioni di dollari di finanziamenti, provenienti da diversi attori come Hp Ventures, Yl Ventures, Teneleven Ventures e dall’investitore Moshe Lichtman di Israel Venture Partners. Lichtman ha lavorato vent’anni in Microsoft, di cui è stato anche corporate vice president, ed è il fondatore del centro di ricerca e sviluppo di Herzeliya, inaugurato dal colosso di Redmond in Israele nel 2006 e diventato il quartier generale nel Paese di tutta l’R&D dell’azienda.

 

 

Ed è proprio il collegamento fra Lichtman ed Hexadite a far protendere i media statunitensi verso la conferma dell’operazione di mercato. I rapporti fra le società israeliane e Microsoft sono da tempo proficui. Il gruppo guidato da Satya Nadella ha infatti rilevato in passato diverse realtà: Secure Islands per la sicurezza dei dati; Adallom per la protezione del cloud; N-Trig per la produzione di stylus compatibili con i dispositivi Surface e così via.

Microsoft avrebbe inoltre in corso un’altra acquisizione, dell’ennesima startup israeliana (con sede a Tel Aviv): si chiama Cloudyn e indicazioni sull’interesse di Redmond per questa compagnia sono emerse ad aprile. Secondo le ultime fonti, sarebbero in ballo dai 50 ai 70 milioni di dollari. Come si può intuire dal nome, Cloudyn sviluppa una soluzione che permette alle imprese di monitorare e ottimizzare lo storage presente sulle nuvole di diversi provider. Anche in questo caso, Microsoft ha risposto con un secco “no comment”.

 

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