Nessun matrimonio fra Atos e Dxc, l’accordo è sfumato
Le trattative fra i due colossi dei servizi It e consulenziali, l’europea Atos SE e la statunitense Dxc Technology si sono interrotte per la mancata intesa sul prezzo.
Pubblicato il 02 febbraio 2021 da Redazione

Affare sfumato per Atos: non comprerà Dxc Technology. Non si realizzerà l’acquisizione che avrebbe portato la franco-tedesca Atos SE a rafforzarsi nel mercato dei servizi IT con l’integrazione di una società concorrente. All’inizio di gennaio erano circolate voci di trattative in corso, poi confermate dalla stessa Atos parlando di una “potenziale transazione amichevole fra i due gruppi, per creare un leader nei servizi digitali con vantaggi di scala globale, talenti e innovazione”.
Nessuna certezza, dunque, ma un’intenzione esplicita di mettere insieme le forze dell’europea Atos (110mila dipendenti e 12 miliardi di fatturato annuo dichiarato) e quella della statunitense Dxc (138mila dipendenti, poco meno di 20 miliardi di dollari di fatturato nel 2020, seimila aziende ed enti pubblici clienti in 70 Paesi del mondo), nata a suo tempo dalla fusione fra Computer Sciences Corporation e la divisione servizi di Hewlett Packard Enterprise. Entrambe offrono un amplissimo ventaglio di servizi tecnologici e di consulenza, spaziando dagli analytics alla migrazione in cloud, dalla cybersicurezza alla modernizzazione dei processi aziendali, ed entrambi coprono i principali settori verticali dell’industria e del terziario.
Ma l’accordo non ci sarà. L’ufficio stampa di Atos è stato lapidario, nel produrre il comunicato forse più breve della storia, che recita semplicemente: “In seguito alle dichiarazioni rilasciate dall’azienda il 7 gennaio 2020, il board dei dirigenti di Atos ha deciso all’unanimità di non perseguire una potenziale transazione con Dxc Technology”. Che cosa è successo, dunque?
Sebbene l’ufficio stampa non citi il fatto, gli azionisti di Dxc avevano già espresso un’opinione negativa sull’ipotesi di un acquisto per una somma ritenuta non adeguata. L’ufficio stampa della società statunitense ha spiegato che “il board dei dirigenti di Dxc ha valutato attentamente la proposta insieme ai suoi consulenti finanziari e legali. Si è stabilito che la proposta era inadeguata e priva di certezza, alla luce del valore che il board ritiene Dxc possa creare come società indipendente, portando a compimento il nostro percorso di trasformazione”.
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