31/08/2020 di Redazione

Neuralink in mostra con il porcellino come testimonial

Elon Musk ha presentato lo stato di avanzamento della tecnologia per realizzare un’interfaccia cervello-computer, frutto della sperimentazione sugli animali. Entro l’anno si dovrebbe passare ai test sugli esseri umani.

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Neuralink ha fatto “notizia” in questi anni per gli studi e la sperimentazione volti a realizzare un nuovo tipo di interfaccia tra il cervello umano e i dispositivi informatici. Venerdì la società, come anticipato dal fondatore Elon Musk, ha trasmesso in streaming una demo per mostrare dal vivo i progressi ottenuti.

"Non stiamo cercando di raccogliere fondi, ma lo scopo principale è convincere persone con talento a lavorare in Neuralink e aiutarci a portare a compimento il prodotto, rendendolo accessibile e affidabile in modo tale che chiunque lo desideri possa averne uno", ha detto Musk in apertura della conferenza, giusto per chiarire le motivazioni dell’evento.

Il fondatore di Neuralink ha fatto notare che, rispetto a quello mostrato lo scorso anno, il dispositivo, già pronto per essere inserito nella scatola cranica di un essere umano, ha cambiato forma ed è anche più piccolo (ha lo spessore e le dimensioni di una moneta). Il device, al cui interno sono stati inseriti sensori e chip di comunicazione, è dotato anche di sottilissimi fili conduttivi con spessore tra i 4 e i 6 nanometri e provvisti di microscopici elettrodi che, una volta inseriti nel tessuto cerebrale, ricevono e leggono i segnali trasmessi dai neuroni. Il dispositivo si collega tramite Bluetooth a uno smartphone o a un computer.

La dimostrazione pratica ha visto come protagonisti tre maialini. In realtà la vera star era una sola, Gertrude, alla quale è stato installato da due mesi il dispositivo Neuralink, durante la presentazione chiamato “Link”. Dopo qualche attimo di suspense, nel quale l’animale non si muoveva, mano a mano che si spostava all’interno del recinto e annusava in giro, veniva mostrata su un display, attraverso dei grafici, e con la riproduzione di suoni l’attività dei neuroni, decodificata in tempo reale a seconda delle azioni svolte. Gli altri due maialini - il primo “non trattato” e il secondo al quale era stato inserito un dispositivo e poi rimosso - servivano più che altro per mostrare che non c’è differenza nel comportamento e nello stato di salute.

Neuralink ha ricevuto a luglio la designazione di “Breakthrough Device” (dispositivo rivoluzionario) dalla Food and Drug Administration statunitense e la società, come spiegato da Musk “si sta preparando per il primo impianto umano, in attesa di ricevere le approvazioni richieste e dopo avere effettuato ulteriori test di sicurezza”.

La sperimentazione su esseri umani, stando alle promesse di Elon Musk, potrebbe cominciare dalla fine 2020 e si concentrerà su un numero ristretto di persone con paraplegia o tetraplegia, derivanti da lesioni del midollo spinale cervicale.

Il fondatore di Tesla e SpaceX ha anche presentato un sofisticato robot capace di eseguire in meno di un’ora e senza anestesia totale l’intera operazione di collocamento dei sensori nella corteccia cerebrale. Il design è stato molto curato: linee pulite, superfici lisce e colore bianco. Come specificato dall’azienda in un comunicato stampa, la tecnologia di base è di Neuralink, ma il design è frutto della società canadese Woke Studio, che ha progettato anche il piccolo dispositivo che si posiziona dietro l’orecchio. Anche se i costi dell’intervento e dell’apparecchio inizialmente saranno elevati, Musk spera di ridurli rapidamente a poche migliaia di dollari.

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