Nuova fabbrica di chip in Veneto, Intel creerà 1.500 posti di lavoro
Secondo indiscrezioni, l’uscente Governo Draghi avrebbe concordato con la multinazionale la scelta di Vigasio, nel veronese, come sede di un nuovo stabilimento produttivo.
Pubblicato il 26 settembre 2022 da Redazione

Prima di uscire di scena, il Governo Draghi archivia un altro traguardo nel campo dell’innovazione digitale come motore dell’economia e dell’occupazione in Italia. Almeno potenzialmente. Secondo indiscrezioni di Reuters, la località di Vigasio, in provincia di Verona, è stata scelta da Intel e dal Governo Draghi come sede di una nuova fabbrica di semiconduttori che aprirà i battenti nel 2025 e darà lavoro, nel giro di un paio di anni, a circa 1.500 persone. A questo numero si sommeranno circa 3.500 posizioni lavorative che si apriranno all’interno di aziende fornitrici e partner di Intel.
Un’ottima notizia, dunque, sia per l’economia del Nord-Est sia più in generale per l’Italia in una fase in cui la carenza di semiconduttori a livello globale non si è ancora risolta, dopo due anni di rallentamento delle supply chain tecnologiche (dall’IT, all’elettronica di consumo, all’automotive). Ed è una notizia che sembra collocarsi perfettamente all’interno delle intenzioni europee, promosse dallo European Chips Act, di aumentare la produzione di chip in territorio UE e ridurre, conseguentemente, la dipendenza delle nostre aziende dai fornitori asiatici.
Per l’avviamento della fabbrica in provincia di Verona Intel ha previsto una spesa iniziale di 4,5 miliardi di dollari, che rappresenta però solo una piccola parte degli 80 miliardi di dollari di investimento pianificati dalla multinazionale in Europa nell’arco di un decennio. Quello di Vigasio sarà uno “stabilimento per il packaging e l’assemblamento di semiconduttori” di livello avanzato, in cui verranno utilizzate tecnologie di nuova generazione.
Le “due persone informate sui fatti” sentite da Reuters, chiedendo di restare anonime, hanno svelato che il governo di Mario Draghi e Intel avrebbero chiuso l’accordo a inizio settembre. La scelta di Vigasio sarebbe stata dettata dalla vicinanza strategica all’autostrada del Brennero e ad arterie del trasporto ferroviario, dunque per la relativa vicinanza alla città tedesca di Magdeburgo, dove Intel progetta di realizzare due nuove fabbriche.
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