Nuovo regolamento sull’AI, i costi di compliance sono sostenibili
Secondo la Commissione Europea, i costi di compliance all’AI Act per le aziende che producono e vendono intelligenza artificiale ammonterebbero al 17% del fatturato. Ma Intellera Consulting è più ottimista.
Pubblicato il 22 novembre 2022 da Redazione

Il nuovo Regolamento europeo sull’Intelligenza Artificiale è in fase di approvazione e per le aziende è già il tempo di prepararsi ai cambiamenti in vista: le attività necessarie per la compliance potrebbero costare cari alle Pmi che sviluppano e vendono software. Ma si tratta comunque di costi molto inferiori alle aspettative e non insostenibili. Facciamo un passo indietro per spiegare che nell’aprile del 2021 la Commissione Europea ha proposto l'AI Act, un quadro normativo sull’intelligenza artificiale, teso a garantire la correttezza e l'affidabilità dei sistemi di AI utilizzati nei Paesi membri.
Il piano è attualmente in fase di revisione e presumibilmente la sua versione finale sarà presentata a inizio 2023, mentre l’applicazione delle nuove regole sarà effettiva nella seconda metà del 2024. Nelle intenzioni della Commissione Europea, l’AI Act dovrà diventare uno standard internazionale al pari del Gdpr, il regolamento sulla protezione dei dati personali, approvato nel 2018.
La Commissione Europea ha stimato (nel proprio ““Studio a supporto di una valutazione dell’impatto della regolamentazione sull’IA”) che per le aziende che sviluppano, utilizzano, importano e rivendono soluzioni di intelligenza artificiale i costi di adeguamento alle nuove regoleranno saranno, mediamente, pari al 17,3% del fatturato. Risorse che dovranno servire, per esempio, a formare i dipendenti in merito alle novità di legge, a modificare i processi di elaborazione dati, a ingaggiare società di auditing esterne, ad attivare nuove procedure amministrative, e altro ancora.
Prendendo a modello un’ipotetica azienda da 150 dipendenti e 23 milioni di euro di fatturato, i costi ammonterebbero a 4 milioni di euro e si dovrebbe dedicare alla compliance circa 70 risorse equivalenti a tempo pieno. Il che, chiaramente, sarebbe insostenibile per la maggior parte delle aziende produttrici o rivenditrici di software.
La buona notizia è che, secondo le valutazioni di Intellera Consulting riassunte nello studio “The AI Act. What costs for SMEs?”, le cifre da spendere e le risorse da impiegare saranno in realtà molto inferiori. La società di consulenza stima che per l’adeguamento serviranno, prendendo a modello l’ipotetica azienda da 150 dipendenti e 23 milioni di euro di fatturato, circa 300mila euro e 2,7 addetti a tempo pieno dedicati. L’impatto sul fatturato aziendale di una Pmi scende quindi dal 17,3% (la stima della Commissione Europea) all’1,3% (stima di Intellera Consulting). Come si spiega una tale discrepanza?
Intellera Consuting ha calcolato diversamente – e in modo più corretto, a suo dire – i costi di conformità all’AI Act sulla base delle attività e degli strumenti effettivamente necessari all’adeguamento. Si tratta quindi di costi del tutto sostenibili. E non è tutto: le cifre potrebbero scendere ancora sotto all’1,3% per le Pmi che sceglieranno di appoggiarsi a un polo di innovazione digitale (uno degli European Digital Innovation Hub) o di utilizzare strumenti di prova e sperimentazione dell'intelligenza artificiale (Testing and Experimentation Facility). Entrambe queste risorse sono parte del Digital Europe Programme europeo e permettono di “assorbire parte dei costi e attivare importanti economie di scala”, sottolinea Intellera Consulting.
“L’AI Act è uno strumento necessario per la regolamentazione dell’Intelligenza artificiale in un momento in cui lo sviluppo tecnologico procede a ritmo sostenuto e gli investimenti sono in forte aumento”, ha commentato Massimo Pellegrino, partner di Intellera Consulting, “Comporterà però un aumento dei costi per le aziende, in particolare per le piccole e medie imprese, che pur essendo all'avanguardia nell'innovazione riescono con maggior difficoltà a far fronte ai requisiti di adeguamento”.
“Se i costi di conformità del Regolamento fossero quelli previsti dallo scenario dello studio a supporto di una valutazione dell’impatto della regolamentazione sull’IA, l'impatto sulle Pmi sarebbe critico, al punto da causare non solo una riduzione dei profitti delle imprese, ma anche un pericolo di un rallentamento dell’innovazione”, ha proseguito Pellegrino. “Secondo il nostro approccio di calcolo, però, in realtà i costi saranno sostenibili per le Pmi e coerenti con gli obiettivi dell'UE di aumentare l'adozione dell'IA e garantirne l’affidabilità. Tuttavia, è importante sviluppare a livello europeo uno studio empirico che stimi nel dettaglio i benefici e valuti l'impatto effettivo dell'AI Act sulle piccole e medie imprese”.
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