17/02/2014 di Redazione

Oracle e le Pmi: ora ci sono anche i numeri

Dopo una partenza lenta, decolla l'offerta di soluzioni software della multinazionale destinata anche alle imprese di medie dimensioni, grazie alla novità delle piattaforme cloud e alla flessibilità di Jd Edwards.

Rivolte al cuore pulsante dell’azienda, le soluzioni Oracle tagliate per le medie imprese, sembra stiano trovando finalmente terreno fertile, dopo una partenza al rallentatore. “Da un anno a questa parte”, racconta a IctBusiness Gianluca De Cristofaro, Sales Director Italy Apps di Oracle, “le medie imprese (che per noi sono quelle che arrivano a un giro d’affari di 400 milioni di euro) guardano alla nostra offerta di software come a uno strumento in grado di aiutarle a restare competitive e flessibili, offrendo anzi nuove prospettive di crescita, come l’espansione sui mercati esteri”.

Gianluca De Cristofaro



Parliamo non tanto dell’offerta “core” di Oracle, cioè i database, e nemmeno del “ferro”, cioè di sistemi ingegnerizzati, ma di tutte quelle suite software che, entrate nel catalogo Oracle a seguito di numerose acquisizioni, fanno parte oggi di un ecosistema omogeneo e strutturato: Jd Edwards, Peoplesoft, Siebel e Hyperion, per citare le soluzioni più note.

La ricerca di flessibilità, l’esigenza di internazionalizzazione ma anche la disponibilità delle soluzioni su piattaforme diverse da quella più tradizionale “on premise” hanno quindi finalmente liberato le potenzialità che la multinazionale aveva intravisto in un’offerta completa composta da software diversi ma tutti “best of breed”, costruita nel corso degli anni ma mai veramente valorizzata nel segmento interessante ma delicato (soprattutto in Italia) delle imprese di medie dimensioni.

“In effetti”, prosegue De Cristofaro, “la possibilità di scegliere tra on premise e Saas, quest’ultimo erogato direttamente da Oracle o da partner, ha permesso di dare uno scossone al mercato, e la nostra filosofia Application Unlimited (il commitment della multinazionale nel supportare a tempo indeterminato gli applicativi, ndr) ha convinto molti utenti a provare le nostre soluzioni. Così l’Italia è diventata, come era facile immaginare visto l’elevato numero di Pmi, una best practice tra le country, grazie soprattutto alle aziende dei settori della moda, del food e della componentistica per l’automotive, tre comparti che stanno facendo da traino”.

De Cristofaro, che lo scorso anno è stato “eletto” sponsor di Jd Edwards in Europa visto il successo registrato in Italia dalla piattaforma, ha contato circa 30 nuovi clienti che nel nostro Paese sono passati a Oracle proveniendo dalla concorrenza.

“Questa crescita”, dice il manager, “è sicuramente merito della disponibilità di soluzioni in cloud, anche se la formula on-premise continua anch’essa a riscuotere interesse, ma è figlia anche della collaborazione che Oracle ha instaurato sia con partner di respiro internazionale, come Reply e Deloitte, sia con integratori locali come Sinfo One o Alfa Sistemi.”


Così, dopo l’ingresso di numerosi clienti di “grido”, come Illy e Castello Banfi, Oracle punta ad abbassare ulteriormente la barriera all’ingresso per le soluzioni software, coinvolgendo le Pmi anche tramite canali nuovi e inusuali, come Linkedin. Tra le novità più attese in ambito architetturale, c’è la prossima disponibilità anche di Hyperion in modalità Saas, uno step che dovrebbe invogliare ulteriormente manager e imprenditori a fare il “salto”: “Partire con il cloud”, conclude De Cristofaro, “significa minimizzare i rischi e avere la massima flessibilità, due caratteristiche indispensabili per le medie imprese”.

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