Per VMware, non c’è ormai alternativa alla scelta multicloud
Un recente panel internazionale ha fatto il punto sulle tendenze di migrazione verso il cloud pubblico, essenzialmente per ratificare come non sia più l’epoca nella quale i Cio pianificano migrazioni su larga scala e verso un unico provider.
Pubblicato il 23 aprile 2021 da Roberto Bonino

Sembra di parlare di un’altra epoca storica e invece solo pochi anni fa, le cloud migration soprattutto verso ambienti pubblici erano realizzate scegliendo un singolo provider di riferimento. Oggi non è più così e la conferma arriva dalle considerazioni di Joe Baguley. Cto Emea di VMware, durante un recente panel di discussione organizzato dall’azienda: “Molti Cio sono caduti nella trappola di realizzare migrazioni di lungo impegno su larga scala, affidandosi a un unico interlocutore”, ha commentato il manager, “salvo poi verificare che i carichi di lavoro spostati non funzionano o sopravvivono nel nuovo ambiente. Si tratta di scelte molto costose, a conti fatti, sbagliate e oggi del tutto superate”.
Se in passato c’erano ragioni anche sostanziali per andare in questa direzione, oggi molti executive C-Level stanno rivedendo pesantemente le loro decisioni. Secondo Baguley, molto si deve a una certa abitudine storica consolidatasi allorquando le aziende si sono trovare a dover ripensare alla propria infrastruttura It: “Un tempo tutti sono partiti con i mainframe, poi si è passati ai sistemi distribuiti. In seguito, sono arrivate le macchine performanti con processori x86 e, infine, quasi tutto è stato virtualizzato”, ha sintetizzato il Cto. “Il cloud si presentata come la nuova piattaforma dove spostare le applicazioni, ma oggi possiamo dire che affidarsi a un singolo interlocutore è una strada morta”.
Sulla stessa linea si è posta Louise Öström, global lead dell’Accenture VMware Business Group, che ha confermato con la propria esperienza come early adopter del cloud mono-fornitore stiano iniziando a riportare qualche workload all’interno o a spostarlo su altri ambienti pubblici: “Diverse aziende hanno scelto un provider di cloud pubblico e poi hanno più o meno svuotato i propri data center, aspettandosi che tutto funzionasse altrettanto bene e in modo sicuro nel nuovo ambiente. Questi fornitori sono rapidi nel supporto alla migrazione, ma poi presentano un conto economico spesso salato. Inoltre, qualcuno ha iniziato a chiedersi: dove sono i miei dati? Ho il controllo e posso tirarli fuori se voglio?”.
Un momento del VMware cloud panel
Proprio sul tema dei dati è intervenuto Salvatore Cassara, Cio del gruppo Sgb-Smit, multinazionale tedesca del manifatturiero, che produce trasformatori di potenza: “Su questo si fonda il valore di un’azienda. Occorre sapere di cosa si dispone e cosa si intende farci. Andare in cloud può essere un’importante opportunità, ma occorre anche sapere sempre dove sono i dati e chi ne è responsabile”. Cassara ha sottolineato anche come talvolta sia un’It ancora legata a una visione tradizionale a rallentare l’innovazione delle aziende, nella paura di perdere il controllo sull’ambiente da sempre presidiato: “Ci sono voluti tre anni di lavoro all’interno dello staff per far capire che il cloud era una leva per accrescere le competenze e non per eliminare posti di lavoro”, ha aggiunto Cassara.
Lo scenario prefigurato un po' da tutti i partecipanti va nella direzione di un’infrastruttura ibrida, realizzata sulla base di un’attenta valutazione su quali carichi di lavoro vadano spostati in cloud e come modernizzare le applicazioni esistenti: “I dati acquisiscono valore nel momento in cui servono al business e su questi occorre assicurarsi di avere la minor latenza possibile”, ha puntualizzato Baguley. “Valutare il proprio patrimonio e allocarlo in base al diverso valore dei dati disponibili può far sì che la migrazione in cloud porti reali benefici. Alcune aziende avranno ancora elementi destinati a rimanere in un data center privato, ma lo scenario più verosimile sarà un mix ibrido e combinato tra diverso ambienti cloud”.
DATA LAKE
- Amazon Security Lake, il data lake di Aws colleziona integrazioni
- Si fa largo l’idea di data lakehouse e Cloudera la cavalca
- Salesforce porta la gestione del cliente nell’era del tempo reale
- Gli strumenti di Google per gestire i dati nel cloud
- Su dati e Kpi, Autostrade per l’Italia costruisce il suo futuro
FOCUS
- Identità e sicurezza, due temi inscindibili per Semperis
- Tecnologie, nuovi spazi e cultura: i pilastri del lavoro ibrido
- Cloud Pbx, presente e futuro della telefonia in Italia
- Salesforce: il marketing evolve, e interagisce in real time con i clienti
- Come avvicinarsi al DevOps, tra falsi miti e vantaggi reali