Per Vtex, il commercio digitale è alla base dell’omnicanalità
Presente da quasi due anni in Italia, la società brasiliana ha beneficiato della spinta alle vendite online generata dalla pandemia per cavalcare l’onda delle aziende desiderose di costruire un percorso commerciale diversificato.
Pubblicato il 22 ottobre 2021 da Roberto Bonino

Non sono poche le aziende che hanno dovuto convertire o aggiornare le proprie strategie commerciali alla luce dei cambiamenti imposti dalla pandemia. Per alcune, il commercio digitale ha rappresentato la semplice aggiunta di un canale supplementare di vendita, mentre per altre è stata questa l’occasione per ripensare il modello complessivo e renderlo più integrato ed efficiente.
In un comparto fra i più attivi nell’ultimo biennio, Vtex si inserisce con alcune peculiarità e un’esperienza ormai ventennale. Nata nel 2001 in Brasile, l’azienda ha consolidato nel tempo lo sviluppo di una piattaforma che Daniela Jurado, Western Europe general manager della società, definisce “la sola soluzione in grado di indirizzarsi a differenti modelli di business, che si parli di B2B, B2B2C o direct-to-consumer, integrando in modo nativo non solo l’e-commerce, ma anche il marketplace e gli strumenti di order management associati, dalla gestione degli stock alle consegne”.
Da un paio d’anni, Vtex è presente anche in Italia e in questo lasso di tempo è stata in grado di acquisire una base di clienti, che include brand come Yamamay, Carpisa. Miriade, Arcaplanet, Gruppo Pianoforte o diverse catene farmaceutiche: “Tutte queste realtà avevano già acquisito un sistema per l’e-commerce, ma con noi hanno potuto costruire una vera strategia omnicanale, inserendo elementi prima non presenti, come la misura del tasso di conversione e soprattutto l’integrazione con altri sistemi”, prosegue Jurado. “La nostra è una piattaforma Api-first, quindi capace di risolvere problematiche di integrazione con gli store fisici o di logistica complessa con spedizione da diversi magazzini, solo per fare qualche esempio”.
Daniela Jurado, Western Europe general manager di Vtex
Su scala globale, la società è presente in 32 paesi, conta su oltre 2.500 clienti (il 30% del fatturato arriva da grandi brand) e un organico di circa 1.500 collaboratori. Lo scorso luglio si è registrato l’ingresso alla Borsa di New York e, grazie anche ai finanziamenti ottenuti da Softbank (l’ultimo da 225 milioni di dollari), oggi la valorizzazione supera gli 1,7 miliardi di dollari, avendo così raggiunto lo status di unicorno.
In questa fase storica, Vtex sta lavorando per costruirsi un ecosistema più solido di partner. DI recente, è stato siglato un accordo per integrare la piattaforma di pagamento Stripe, mentre freschissima è la definizione di una collaborazione pluriennale con Aws, che ha già portato alla creazione di Dtc Launchpad, una soluzione direct-to-consumer indirizzata soprattutto ai produttori di beni di consumo.
La presenza in Italia per ora è destinata a restare ancorata soprattutto alla componente commerciale, mentre per l’implementazione di progetti e gli sviluppi sulla customer experience esiste un team europeo nel quale sono state integrate anche figure italiane: “I partner sono per noi fondamentali, poiché sono loro a occuparsi dell’implementazione dei progetti sulla base della nostra piattaforma”, specifica Jurado. “A livello locale, lavoriamo molto con system integrator e abbiamo rapporti con diverse realtà, fra cui Blue Reply, Jakala, Innovaway ed Euris”.
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