16/07/2018 di Redazione

Più spazio ai partner esperti, così cambia il canale di Microsoft

L’azienda di Redmond vuole puntare ancora di più su un ecosistema costituito da centinaia di migliaia di aziende (72mila solo per il cloud), che rappresentano il filo diretto con il cliente finale. Scatta il programma Azure Expert Managed Service Provider

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Non solo tecnologie, alla conferenza Inspire 2018 Microsoft ha voluto riportare al centro dell’attenzione anche i partner con cui collabora. Un ecosistema ampio e variegato, che rappresenta oltre 72mila aziende soltanto sull’offerta cloud (ma sono centinaia di migliaia in totale), con settemila realtà che ogni mese si aggiungono all’elenco. Focalizzarsi sulla nuvola è quasi scontato, in quanto Azure rappresenta oggi il principale driver di crescita di Microsoft, con ricavi trimestrali aumentati del 93 per cento anno su anno. Il fatturato del programma Cloud Solution Provider (Csp), invece, è balzato in avanti addirittura del 234 per cento. La nuvola, secondo Gavriella Schuster, corporate vice president for One Commercial Partner di Microsoft, “è una nuova corsa all’oro e il nostro ruolo è connettere il canale con i clienti finali, per consentire a tutti di cogliere le enormi opportunità offerte dal cloud”.

È un’attenzione rinnovata, quindi, quella che l’azienda statunitense dedica ai propri partner (e il primo segno tangibile è l’unione della conferenza Ready 2018 con quella Inspire 2018), con la volontà di trasmettere loro temi molto “caldi”, come la centralità del dato per guidare le scelte di business e l’intelligenza artificiale. Ampliando nel frattempo la rete del Csp, nata ufficialmente quattro anni fa.

“Nei prossimi cinque anni i processi di trasformazione digitale genereranno un mercato di 4.500 miliardi di dollari”, ha aggiunto Schuster. “Grazie alla collaborazione con il canale possiamo contare su circa 28mila soluzioni e servizi personalizzati, che nel 2017 hanno superato la soglia dei cinque miliardi di dollari di vendite”.

Ma l’intenzione di Microsoft non è certo quella di fermarsi. Per favorire ulteriormente la crescita dell’ecosistema, la società a stelle e strisce si muoverà in due direzioni: sfruttare al meglio le potenzialità dei Marketplace e puntare ancora di più su Appsource come porta d’ingresso per i partner, rafforzando al contempo i vantaggi in termini di go-to-market.

Gli “store online” si arricchiscono quindi di soluzioni integrate partner-to-partner (e non più soltanto Microsoft-to-partner) e danno la possibilità di creare offerte private e pricing speciali per i clienti finali. Inoltre, il vendor fornisce più flessibilità e maggiori opportunità per ottenere nuovi benefit e agevolare l’ingresso sul mercato delle realtà del canale.

 

Gavriella Schuster, corporate vice president for One Commercial Partner di Microsoft

 

Gli incentivi sono alla base di un programma di sviluppo delle competenze aggiornato, che l’azienda statunitense ha chiamato Azure Expert Managed Service Provider (Msp). Avviato lo scorso anno in fase sperimentale, il progetto è ora stato ufficializzato e permette ai partner di dimostrare in modo rigoroso la propria capacità di creare servizi e applicazioni ad alto valore aggiunto, utilizzando la nuvola di Microsoft.

Per rispettare i parametri del programma, le realtà dell’ecosistema che gravita attorno al colosso di Redmond devono sottoporsi a un audit indipendente di due giorni, oltre a fornire numerose referenze su progetti completati nei 12 mesi precedenti. Inoltre, per conservare lo status di Msp “esperti”, ogni anno i partner devono soddisfare determinati requisiti. In questo modo i clienti possono essere certi di collaborare con fornitori certificati. Fra i primi nomi a ottenere questa “medaglia” spiccano Capgemini e Infosys.

 

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