C'è un modo per conciliare l'utilizzo dei container con l'esigenza di disporre di uno storage persistente scalabile e flessibile. Per Red Hat si chiama Container-Native Storage ed è una piattaforma per l'archiviazione software-defined progettata appositamente per le applicazioni e i dati eseguiti nei “contenitori”. Ora aggiornata alla versione 3.6, questa offerta è stata pensata per funzionare in combinazione con la OpenShift Container Platform, anch'essa di recente aggiornata alla versione 3.6 e indirizzata a chi usa Kubernetes. La piattaforma di storage permette di gestire, scalare e aggiornare le risorse di archiviazione di cui si necessità, e di farlo attraverso un unico pannello di controllo.

 

Ma quali sono le novità di Container-Native Storage 3.6? Innanzitutto la possibilità di installare un numero triplo di applicazioni e microservizi su un singolo cluster storage, grazie alla maggiore densità di volumi persistenti che si traduce in un superiore utilizzo delle risorse. La soluzione, inoltre, adesso supporta interfacce file, a blocchi e oggetti, agevolando così la portabilità delle applicazioni container verso la piattaforma. Quest'ultima si presta adesso sia a supportare database distribuiti e altri workload a bassa latenza (come Elasticsearch), sia applicazioni cloud-native che richiedano Amazon Simple Storage Service (Amazon S3) come supporto di protocollo.

 

Terza novità è il supporto esteso a tutti gli elementi infrastrutturali base di Red Hat OpenShift Container Platform, compresi registro, logging e metriche. Ciò significa che è possibile usare un unico sistema di storage per diversi elementi infrastrutturali. Container-Native Storage può eliminare la necessità di adottare una piattaforma storage indipendente e, proponendo un'unica console di controllo, semplifica le attività di gestione e riduce i costi.

 

 

 

Man mano che le aziende implementano i container, sono in molti a vedere la necessità di soluzioni storage progettate specificatamente per questo tipo di sistemi”, ha commentato Ranga Rangachari, vice president e general manager storage di Red Hat. “Red Hat Container-Native Storage, ottimizzato per implementazioni multi/hybrid cloud con Red Hat OpenShift Container Platform, offre proprio questo. Il supporto aggiuntivo a una grande varietà di workload storage, il supporto ai principali elementi infrastrutturali di Red Hat OpenShift Container Platform e una maggiore densità di volumi persistenti sono caratteristiche fondamentali per aiutare i clienti a supportare datacenter attuali e futuri, e rafforzano ulteriormente la stretta integrazione tra Red Hat Container-Native Storage e Red Hat OpenShift Container Platform”.

 

Red Hat sta anche avviando un Test Drive dedicato a OpenShift Container Platform con Container-Native Storage, che consente ai clienti di simulare implementazioni Red Hat OpenShift nel public cloud.