Batosta per Samsung nei conti del secondo trimestre: rispetto alla situazione di un anno prima, i profitti sono più che dimezzati. Si è passati, infatti, dai circa 14.870 miliardi di won sudcoreani (oltre 12,58 miliardi di dollari) del periodo di aprile, maggio e giugno 2018 ai 6.600 miliardi di won (poco più di 5,58 miliardi di dollari) del secondo quarter 2019. I ricavi sono calati anch’essi, ma molto meno, passando nell’arco di un anno da 58.480 miliardi di won circa a 56.130 miliardi. Che cosa è successo? 

 

Samsung, come molti concorrenti, sta affrontando il rallentamento della domanda nel mercato degli smartphone, come conseguenza della maturità e della penetrazione di questo tipo di prodotto e dell’allungamento dei cicli di acquisto. Tuttavia, per quanto riguarda i telefoni, nel secondo trimestre l’azienda è stata l’eccezione alla regola: mentre le vendite di iPhone continuavano a calare rispetto ai livelli di un anno prima, per i Galaxy e per gli altri prodotti di Samsung i volumi sono cresciuti del 6,7% anno su anno e il marchio si è confermato il primo del mercato, con una quota del 22%. 

 

 

In compenso i profitti derivati dagli smartphone sono diminuiti del 42% a causa delle non soddisfacenti vendite dei modelli di fascia alta, in particolare il Galaxy S10. I prodotti della serie Galaxy A, più abbordabili, hanno fatto da bilancia per quanto riguarda i volumi ma non per i ricavi, e dunque sul Galaxy Fold grava ora una doppia responsabilità: quella di cancellare il ricordo dei problemi di cattivo design che ne hanno posticipato il lancio, e quella di portare marginalità nelle casse dell’azienda. A giorni, inoltre, farà le presentazioni ufficiali il chiacchierato phablet Galaxy Note 10 (l'evento "Unfolded" è programmato per il 7 agosto).

 

Prezzi dei chip ancora in calo
Nel secondo trimestre a pesare sul calo di profitti è stata però soprattutto un’altra causa: è mancata la spinta dell’altra parte del business di Samsung, quella di produttore e fornitore di componenti semiconduttori. “La debolezza e il declino dei prezzi nel mercato dei chip di memoria sono proseguiti”, scrive l’azienda in una nota, “per via dei persistenti effetti degli aggiustamenti di inventario nei grandi clienti proprietari di data center già visti nel precedente trimestre, nonostante una limitata ripresa della domanda”

 

In sostanza, sul mercato permane un surplus di domanda, che favorisce l’abbassamento dei prezzi nella supply chain. Per le memorie Dram, se non altro, si prospettano possibilità di ripresa: “La domanda di server”, spiega Samsung, “dovrebbe aumentare gradualmente quando i clienti assesteranno i livelli di inventario e ricominceranno ad acquistare, mentre la domanda di Pc probabilmente salirà anch’essa”. Anche le scorte di memorie Nand, a detta dell’azienda, tra i clienti iniziano a calare e questo preannuncia una ripresa degli acquisti. Tra le note felici, va segnalato l’andamento delle vendite di schermi Led e Oled, i cui ricavi sono cresciuti sensibilmente da un anno all’altro.