Re:invent 2021 rafforza l’immagine omnicomprensiva di Aws
Tenutasi nei giorni scorsi, di nuovo in presenza, la kermesse annuale di Amazon Web Services ha portato con sé la tradizionale pioggia di annunci. La sintesi fa capire come l’azienda punti a essere interpretata come un player It a 360 gradi e non più solo come un cloud service provider.
Pubblicato il 14 dicembre 2021 da Roberto Bonino

Pochi giorni fa, ha chiuso i battenti l’edizione 2021 di Aws Re:invent, tornato parzialmente in presenza (a Las Vegas, in forma ancora largamente contingentata), per la prima volta introdotta dal nuovo Ceo Adam Selipsky, succeduto durante l’anno ad Andy Jassy, a sua volta divenuto numero uno di Amazon.
Come di consuetudine, sono arrivati numerosi nuovi annunci che risulta difficile e noioso elencare nella loro interezza. A mo’ di sintesi, appare chiaro come Aws non intenda più essere considerata come un cloud service provider in grado di sostenere start-up e scale-up, ma voglia diffondere un’immagine omnicomprensiva, capace di accompagnare aziende che ancora devono migrare componenti mainframe e altre già proiettate verso lo sfruttamento del machine learning o dei digital twin. In sostanza, Aws intende essere un partner in grado di ospitare le applicazioni anche più critiche delle imprese.
Ironicamente, a breve distanza a un evento nel quale si è sbandierato un tasso di disponibilità infrastrutturale pari al 99,999%, è arrivato un blackout che ha oscurato per circa cinque ore i servizi per diversi clienti soprattutto negli Usa. La spiegazione fornita a breve distanza parla di un problema nella rete interna, che ospita servizi fondamentali, come il monitoraggio delle applicazioni, il servizio Dns interno, l’autorizzazione e parti del piano di controllo della rete Elastic Cloud 2 (Ec2).
Se l’incidente è stato comunque superato e spiegato con una certa trasparenza, il Re:invent 2021 ha evidenziato ulteriormente agli occhi di partner, sviluppatori e clienti la ricchezza e la complessità del catalogo d’offerta. Selipsky ha elencato oltre 200 servizi completi e ricordato che “milioni di clienti nel mondo lanciano più di 60 milioni di istanze Ec2 al giorno”.
Per orientarsi nel mare magnum del portafoglio Aws, i clienti possono far appello ai servizi guidati dello stesso fornitore o utilizzare, in una prima fase, gli strumenti Well Architected Framework per individuare le ottimizzazioni possibili dei carichi di lavoro. In prospettiva, però, non può sfuggire come Aws abbia bisogno dei propri partner per aiutare i clienti a trovare lo strumento più corretto di fronte all’esigenza da soddisfare. Per questo ecosistema, sono stati annunciati cinque nuovi percorsi d’adozione (Partner Paths) in ambiti software, hardware, formazione per sviluppatori, distribuzione e servizi.
Adam Selipsky, nuovo Ceo di Aws
Le principali aree di evoluzione
La principale preoccupazione del fornitore è di continuare a portare i responsabili It delle aziende verso la propria piattaforma, con orientamento preferenziale verso i grandi gruppi. In questo scenario, si colloca l’annuncio di una pre-release del servizio Mainframe Modernization, basato in buona misura sul know-how di Micro Focus. Allineandosi a una via già aperta da Ibm Cloud e Microsoft Azure, Aws si rivolge alle realtà che vogliono migrare in cloud ed eseguire al minor costo possibile i task storicamente allocati sui sistemi più tradizionali. Il servizio consente di analizzare i codici Cobol e determinare se sia meglio procedere in direzione del refactorng (più drastico e impegnativo) o del replatforming, in quest’ultimo caso con riscrittura automatica del codice Cobol in Java.
All’altro lato del ventaglio di proposte, si collocano gli sviluppi in direzione del machine learning e dell’IoT. Nel primo ambito, rientra SageMaker Canvas, un tool che intende rendere ulteriormente accessibile l’ambiente di machine learning di Aws: “Si tratta di uno strumento integralmente visuale per realizzare machine learning senza alcuna necessità di programmare”, ha spiegato Alex Casalboni, principal developer advocate di Aws. “In pratica, analisti senza specifiche competenze possono costruire modelli e generare previsioni in modalità totalmente no-code”.
L’altra grande novità del Re:invent è rappresentata dalla terza generazione dei processori Arm Graviton, indicata essere del 25% più veloce rispetto alla precedente e con effetti moltiplicatori sul calcolo in virgola mobile, le performance di inferenza Ml e la velocità di cifratura dei dati. Questo si aggiunge all’acceleratore di apprendimento Trainium, disponibile sul cloud Aws con nuove istanze “che offrono il miglior rapporto prezzo/prestazioni per applicazioni di deep learning in settori come il rilevamento delle frodi, l’analisi di immagini o le elaborazioni in linguaggio naturale”, ha specificato Casalboni.
Sul fronte IoT, invece, si colloca TwinMaker, nuovo servizio cloud che intende semplificare l’elaborazione e l’utilizzo di digital twin di sistemi industriali reali, mentre la piattaforma RoboRunner si propone di aiutare le imprese a gestire le flotte di robot e la molteplicità di programmi che le accompagnano.
Sempre in direzione delle nuove e più promettenti frontiere tecnologiche si indirizzano offerte come Private 5G, servizio creato per favorire l’implementazione di reti mobili private in pochi giorni, e IoT Fleetwise, che invece è dedicato alla raccolta in tempo reale di dati provenienti dai veicoli, sia per esigenze di manutenzione preventiva che di supporto alla guida autonoma.
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