Regole più chiare su Twitter per combattere l’odio e gli abusi
Il social network riorganizza la pagina dedicata alle policy di utilizzo, con lo scopo di chiarire meglio i permessi e i divieti.
Pubblicato il 11 giugno 2019 da Redazione

Le regole di Twitter diventano più facili da comprendere. La piattaforma di microblogging ha appena annunciato una riorganizzazione delle proprie policy d’uso, tesa verso la semplificazione e la chiarezza, il cui obiettivo ultimo è quello di scoraggiare più efficacemente i comportamenti scorretti: abusi di diritto d’autore, incitamento all’odio, bullismo, propaganda violenta e terroristica, pedofilia e chi più ne ha più ne metta. I principi di fondo non cambiano, essendo d’altra parte gli stessi di YouTube, Facebook, Instagram e altre piattaforme, ma cambia invece il modo in cui sono presentati.
Come spiegato in un blogpost, le regole di comportamento sono state riscritte con un linguaggio più semplice e riorganizzate in tre macro categorie, cioè sicurezza, privacy e autenticità. Ciascuna voce è descritta in 280 caratteri o meno, praticamente un tweet, e sono stati aggiunti esempi, istruzioni passo passo su come segnalare le violazioni altrui, dettagli sulle conseguenze per chi venga colto in fallo e altro ancora. Tutto questo si è reso necessario perché, come ammesso dalla società di Jack Dorsey, nel tempo il continuo aggiornamento della policy in vigore e l’aggiunta di elementi nuovi aveva generato “regole confuse e difficili da comprendere”.
Nel nuovo regolamento, rientrano nella macro categoria della sicurezza otto tipi di contenuto e di comportamento vietati: le minacce e l’esaltazione della violenza; la minaccia o promozione del terrorismo o estremismo violento; lo sfruttamento sessuale minorile; l’esercizio o l’incitamento a compiere abusi e molestie (anche augurare a qualcuno di subire dei danni fisici è sanzionabile); promuovere violenza, minacce o molestie sulla base di discriminazioni razziali, etniche, nazionalistiche, sessuali, religiose, o di differenze di età, disabilità malattia; autolesionismo e suicidio; pubblicazione o condivisione di contenuti sensibili, esplicitamente violenti o pornografici; vendita, acquisto o scambio di beni e servizi illegali o regolamentati.
Due, invece, le regole riguardanti la privacy. La prima protegge le informazioni private degli utenti, come il numero di telefono o l’indirizzo: è vietato pubblicarle o condividerle senza esplicita autorizzazione dei diretti interessati, così come è vietato minacciare di divulgarle o spingere altri a farlo. La seconda vieta la pubblicazione o condivisione di foto o video che mostrino nudità, a meno che il soggetto non sia d’accordo.
Nella macro categoria dell’autenticità le voci incluse sono quattro: non è possibile sfruttare Twitter per manipolare l’informazione o diffondere spam; è vietato usare la piattaforma per condizionare l’esito delle elezioni politiche (inclusa l’affluenza alle urne, e non solo il favoreggiamento o il danno a un candidato); fingere di essere qualcun altro (impersonificazione); violare diritti di proprietà intellettuale altrui, inclusi copyright e marchi.
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