18/04/2019 di Redazione

Salesforce impara la geografia con Mapanything

L’azienda ha acquisito il fornitore di soluzioni di intelligence geolocalizzata per una cifra sconosciuta. Rilasciate nuove funzionalità per la piattaforma Einstein.

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L’intelligence geolocalizzata di Mapanything è finita nelle mani di Salesforce. Il colosso del cloud ha acquisito, per una somma non specificata, questa realtà specializzata in soluzioni che aiutano le aziende a ottimizzare i flussi di lavoro su base geografica, con strumenti di analytics visuali e altri componenti. La tecnologia di Mapanything è nata e si è sviluppata in modo nativo proprio sulla piattaforma di Salesforce (i suoi prodotti sono venduti sul marketplace Appexchange) e non stupisce quindi che le due società si siano alla fine unite. Inoltre, nel corso degli anni la compagnia di Charlotte (Carolina del Nord) è stata nominata Si Partner e Isv Premier Partner di Salesforce. Mapanything “integra visualizzazioni basate su mappe, tracciamento degli asset e ottimizzazione dei tragitti per aumentare l’efficienza della forza vendite e dei team di assistenza, in modo che possano offrire una miglior customer experience”, si legge in una nota.

Con questa acquisizione, l’azienda guidata da Marc Benioff sarà posizionata per “estendere le potenzialità di Sales Cloud e Service Cloud”. Mapanything vanta circa 1.900 clienti e, dalla sua fondazione (avvenuta nel 2009) a oggi, ha raccolto circa 84 milioni di dollari di finanziamenti. L’ultimo round risale allo scorso novembre, quando la stessa Salesforce, tramite il proprio braccio finanziario Ventures, e General Motors Ventures (insieme ad altre realtà) condussero una serie di investimenti da 42,5 milioni di dollari.

In queste ore il gigante del software as-a-Service ha rilasciato anche nuove funzionalità di Einstein, la piattaforma basata sull’intelligenza artificiale. L’aggiornamento è completamente in ottica low-code e permette ai clienti di creare servizi personalizzati senza scrivere centinaia di righe di codice. Oltre alle Api già disponibili, Einstein si è quindi arricchita con componenti per la traduzione di testi e per il riconoscimento ottico dei caratteri (Ocr).

 

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