Salta l’accordo Xerox-Fujifilm: i fondi attivisti hanno la meglio
Carl Icahn e Darwin Deason, titolari del 15% delle quote dell’azienda statunitense, sono riusciti a cancellare il deal fra le due società. Si dimette il Ceo di Xerox, Jeff Jacobson, che verrà sostituito da Giovanni “John” Visentin.
Pubblicato il 15 maggio 2018 da Redazione

Gli “squali” di Wall Strett hanno vinto: l’accordo tra Xerox e Fujifilm non si farà. La storica società statunitense del printing stava cercando da settimane la quadra con il gruppo giapponese per la cessione di parte del proprio business. Un affare del valore di oltre sei miliardi di dollari, annunciato già a febbraio, ma che in primavera aveva iniziato a perdere quota sotto i colpi dei grandi fondi attivisti a stelle e strisce che controllano il 15 per cento di Xerox. In particolare, i tycoon Carl Icahn e Darwin Deason aveva obiettato che la valutazione di 28 centesimi di dollaro per azione fosse troppo bassa, pretendendone almeno 40. Una pressione insistente, che alla fine è servita per dettare la linea: la fusione è saltata ufficialmente e il Ceo del colosso americano, Jeff Jacobson, si è dimesso dalla carica di amministratore delegato e dal board aziendale. Jacobson è stato sostituito da Giovanni “John” Visentin.
“Siamo estremamente soddisfatti che Xerox abbia cambiato linea: la società adesso è ben posizionata per seguire un processo strategico alternativo molto convincente”, hanno commentato Icahn e Deason. Secondo l’accordo originario la joint venture Fuji Xerox, già esistente da anni, avrebbe dovuto assorbire i tre quarti del capitale di riferimento di Fujifilm, la quale a sua volta avrebbe poi rilevato il 50,1 per cento di Xerox.
Una realtà che sarebbe stata in grado di generare un fatturato annuo di circa 18 miliardi di dollari, con un doppio quartier generale a Tokyo e nel Connecticut. L'intesa dello scorso febbraio prevedeva anche il taglio di diecimila posti di lavoro in Asia Pacifico.
MERCATI
- Il mercato dei dispositivi indossabili si risveglia, +6% nelle vendite
- Oracle inizia il nuovo anno fiscale con ricavi in crescita del 9%
- Intelligenza artificiale, Alibaba non mollerà la presa
- Chip per l’intelligenza artificiale, mercato raddoppiato in quattro anni
- Vendite sotto ai livelli del 2022 ma in chiara ripresa per Dell
NEWS
- Riverbed aiuta a misurare e ridurre i consumi degli endpoint
- Ibm semplifica il reporting Esg con il Natural Language Processing
- ChatGPT fa un altro salto: ora sa anche ascoltare, vedere e parlare
- Con Mexedia On, l’AI si costruisce un mattoncino alla volta
- Amazon investe 4 miliardi di dollari in Antrophic e nel suo Claude