Per facilitare la migrazione delle grandi aziende sulla nuvola Google ha deciso di affidarsi alla startup israeliana Velostrata. Ma non scegliendo la società mediorientale come partner, bensì acquisendola in toto. La notizia dell’accordo è stata diffusa direttamente da Big G, che ha sottolineato come i propri clienti potranno ottenere due importanti vantaggi: adattare i carichi di lavoro “al volo” per l’esecuzione in cloud e disaccoppiare la capacità di elaborazione delle macchine dallo storage, senza incappare in flessioni prestazionali dei sistemi. In questo modo le imprese potranno effettuare la migrazione di carichi di lavoro pesanti, come database e applicazioni enterprise, da e verso la nuvola in modo più veloce. Inoltre, i clienti potranno automatizzare le operazioni di controllo sull’effettiva residenza dei dati, per scoprire velocemente se le informazioni si trovano on-premise o in cloud.
Secondo Pitchbook, Velostrata ha 25 dipendenti e dalla sua nascita, avvenuta nel 2014, ha raccolto circa 31,5 milioni di dollari di finanziamenti da realtà come Intel Capital e Norwest Venture Partners. I termini economici dell’accordo (soggetto comunque alle consuete procedure di approvazione) non sono stati resi noti, ma il colosso di Mountain View ha fatto sapere che il team della startup si unirà a quello di Google basato a Tel Aviv. Le tecnologie di Velostrata verranno aggiunte da Big G al proprio portfolio di soluzioni di migrazione dei workload verso la nuvola.
Strumenti differenti, pensati appositamente per le specifiche delle singole aziende. Ad esempio, per i server in esecuzione sui sistemi operativi supportati, Google offre una funzionalità gratuita di migrazione self-service da una macchina on-premise o da una Vm in un'altra piattaforma cloud pubblica. La società californiana si avvale anche di una serie di partner, come Cloudamize, Cloudphysics e Atadata, per aiutare le imprese a spostare applicazioni e servizi sulla nuvola in modo meno “traumatico” per il business. Anche Velostrata mette a disposizione uno strumento per migrare i workload sul cloud di Google, oltre che su Microsoft Azure e Amazon Web Services.