Per il momento, Samsung Electronics sembra aver incassato abbastanza bene l’effetto della pandemia di coronavirus: per il primo trimestre del 2020 l’azienda sudcoreana stima ricavi pari a circa 55.000 miliardi di won (45,1 miliardi di dollari) e un profitto operativo di circa 6.400 miliardi di won (5,24 miliardi di dollari). Entrambi i dati preliminari (per quelli consolidati si dovrà attendere la settimana prossima) sono leggermente in crescita rispetto a quelli del primo trimestre 2019, nonché superiori alle previsioni degli analisti. Il numero sul fatturato, in particolare, se confermato segnerebbe un incremento del 5% anno su anno.
Ciononostante, è probabile che gli effetti delle interruzioni di supply chain e del calo della domanda, dovuti al covid-19, diventino più evidenti nel secondo trimestre. La stessa Samsung lo ha già previsto, immaginando un rallentamento delle vendite di smartphone in questo 2020, e concordano gli analisti di NH Investment & Securities, secondo i quali quest’anno saranno venduti 20 milioni di pezzi del modello premium Galaxy 20, anziché i 32 milioni in precedenza pronosticati.
L’azienda sudcoreana è invece piuttosto ottimista in merito alle vendite di semiconduttori: Samsung ritiene che proprio a causa del coronavirus aumenterà la richiesta di potenza di calcolo, storage e memoria nei data center e nelle aziende di tutto il mondo. In questo caso gli analisti dissentono, almeno quelli di Idc, per i quali il mercato dei chip quest'anno calerà del 2% a valore rispetto al 2019.
A proposito dell’emergenza covid-19, qualche giorno fa Samsung ha annunciato di aver già donato, da gennaio a oggi, risorse in denaro e beni (tra cui mascherine e altri dispositivi medici) per un valore di 29 milioni di dollari, destinandoli a governi ed enti locali delle zone più colpite dai contagi. Alla sola città di Daegu, epicentro dell’epidemia in Corea del Sud, Samsung ha regalato circa 330mila mascherine.