10/10/2016 di Redazione

Sentenza ribaltata: Samsung deve 120 milioni di dollari a Apple

Si ribalta ancora una volta il verdetto sulla questione dello slide-to-unlock e di altri brevetti dell’iPhone utilizzati sugli smarpthone Galaxy dal 2012 in poi. Rovesciando la decisione dello scorso febbraio, da Washington ora i giudici hanno riassegnato

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Samsung deve a Apple 120 milioni di dollari, anzi no, anzi sì. Comincia a sembrare uno stancante tira e molla la vicenda giudiziaria in cui l’azienda sudcoreana è accusata da quella californiana dello “scippo” di alcuni brevetti, sviluppati a Cupertino per l’iPhone e indebitamente copiati sugli smartphone Galaxy. Questo, almeno, sostiene la Mela, e questo ha stabilito anche l’ultima sentenza arrivata venerdì scorso dalla Us Court of Appeals di Washington. Cioè dal medesimo tribunale che a febbraio aveva valutato Samsung come innocente e dunque non punibile con la multa da quasi 120 milioni (119,6 milioni) di dollari pretesa dalla concorrente.

Per l’occasione, la corte aveva rovesciato una precedente decisione del 2014. Quello di febbraio sembrava dovesse essere l’ultimo capitolo di una vicenda giudiziaria che si trascina dal 2012, cioè dal lancio di quel Galaxy S3 in a cui a Apple parve di notare caratteristiche copiate indebitamente dall’iPhone 5, e coperte dal proprio copyright.

Quali? Dalla disputa è escluso il presunto plagio estetico dell’iPhone da parte dei Galaxy (oggetto di distinti contenziosi legali), mentre sono incluse alcune caratteristiche funzionali e di design: in particolare, l’aspetto dell’interfaccia e delle icone delle app, lo “slide-to-unlock” (cioè lo sblocco dello schermo con il gesto del dito che scorre da sinistra a destra), la funzione di autocompletamento dei testi e il “quick link”. Quest’ultima è una tecnologia che permette di riconoscere numeri di telefono e indirizzi visualizzati sullo schermo, trasformandoli in link.

 

 

A meno di ulteriori colpi di scena, per Samsung si aggravano i danni economici derivanti da presunte violazioni di brevetti Apple. Per metter fine a un’ulteriore e distinta battaglia legale, nel dicembre dell’anno scorso le due concorrenti si erano accordate per un risarcimento da 548 milioni di dollari: la colpa da espiare, in quel caso, era l’utilizzo di alcuni brevetti sia di design sia funzionali (per lo scrolling delle pagine, le zoomate e altro) su una ventina di dispositivi fra smartphone e tablet. Anche per questa vicenda la parola “fine” potrebbe non essere stata apposta, dato che Samsung si è appellata alla Corte Suprema degli Stati Uniti per chiedere una riduzione della pena pecuniaria.

 

 

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