Il mondo dell'industria è attraversato da crescenti sfide globali. Si tratta di sfide legate soprattutto alle pressanti richieste di una significativa riduzione del time to market, di una maggiore flessibilità produttiva e di un più generalizzato incremento d'efficienza. Tre temi che trovano nella digitalizzazione una risposta univoca, poiché questa è in grado non solo di comprimere i tempi dei cicli innovativi, ma anche di assecondare produzioni di massa 'personalizzate' e ottimizzare la gestione delle risorse. “Non c'è dubbio che la digitalizzazione rappresenti una spinta decisiva per la crescita di tutti i settori dell'industria, ed è fondamentale per una maggiore produttività, efficienza e flessibilità - esordisce Giuliano Busetto, country divisions lead di Digital Factory e Process Industries and Drives di Siemens Italia -. Il suo contributo è stato calcolato addirittura in termini di Prodotto interno lordo. Numerosi analisti sostengono, infatti, che un incremento del 10% nel livello di digitalizzazione di un Paese, possa portare a un aumento del Pil pro capite pari allo 0,75%”.
Tuttavia il percorso verso la “digital enteprise” non è immediato ed esige da parte delle imprese un nuovo livello di organizzazione e controllo della catena del valore lungo l'intero ciclo di vita dei prodotti: dall'idea all'ordine, dallo sviluppo alla produzione, fino alla consegna del prodotto al cliente finale e a tutte le attività di servizio associate. Tante le aree chiave su cui le aziende sono, dunque, chiamate a intervenire in modo da assicurarsi il coordinamento orizzontale dei propri processi, l'ingegnerizzazione end-to-end della catena produttiva e l'integrazione verticale di tutti i sistemi correlati.
Ambiti critici su cui un player come Siemens si candida a svolgere un ruolo di guida, forte degli investimenti tecnologici fatti negli ultimi anni. "Il nostro portfolio si inserisce perfettamente in uno scenario di digitalizzazione d'impresa in cui è ormai fondamentale disporre di una piattaforma di convergenza tra il mondo reale e quello virtuale - sottolinea Busetto -. Attraverso soluzioni integrate e un posizionamento completo lungo l’intera catena del valore siamo in grado di supportare l'industria manifatturiera e di processo in tutte le tematiche core che le caratterizzano, dal product design al production planning, dalla production engineering alla execution fino alla simulazione e servizi".
Nello specifico, le soluzioni software per il design e la produzione virtuale si chiamano Nx, Teamcenter e Tecnomatix, mentre per la produzione reale Siemens mette a disposizione strumenti di Manufacturing Execution Systems come Simatic IT e di supervisione e controllo come Simatic S7-Tia portal.
Si tratta di un portafoglio d'offerta particolarmente ampio, su cui il colosso tedesco investe dal 2007, riscuotendo importanti risultati locali: 700 milioni di euro il giro d'affari 2014 generato in Italia da Digital Factory (la divisione che si occupa dell'industria discreta); 200 milioni quello prodotto nello stesso anno da Process Industries and Drives (la business unit dedicata all'industria di processo).
Fonte: Siemens
"Complessivamente le due Bu pesano per il 50% sulle revenue di Siemens Italia, registrando performance che colloca la divisione Industria al terzo posto a livello mondiale dopo Germania e Cina" commenta il country divisions lead, sottolineando che per il 2015 l'obiettivo di Siemens sarà quello di aumentare ulteriormente la quota di mercato della Digital Factory, facendo leva sulle competenze sviluppate a livello locale attraverso i Centri Tecnologici Applicativi di Piacenza, Bologna e Bolzano. "Fondamentale sarà anche riuscire a portare le nostre soluzioni nelle tante piccole e medie imprese nazionali alla ricerca di un partner qualificato, capace di guidarle nell'indispensabile percorso di innovazione".