25/05/2011 di Redazione

Smartphone e tablet superano la tirannia del GPS

Con i nuovi chipset di Qualcomm gli smartphone potranno usare insieme il sistema GPS e quello GLONASS, il sistema satellitare russo. In questo modo un telefono potrà sfruttare fino a 55 satelliti per determinare la posizione e gli spostamenti dell'utente.

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Qualcomm Incorporated svilupperà microchip capaci di usare dati del sistema satellitare russo GLONASS insieme al più noto GPS. In questo modo smartphone e dispositivi portatili in genere saranno in grado di fornire informazioni di localizzazione più precise.

A sfruttare per prima questa nuova opportunità è la cinese ZTE, che monterà i nuovi chip nello smartphone Android MTS 945. Sarà in particolare il chipset Qualcomm Snapdragon MSM7x30 a offrire la connessione a entrambe le reti satellitari. Il telefono è già sul mercato russo, in vendita presso i negozi dell'operatore MTS.

ZTE MTS 945

Questa novità offre ai possessori dei nuovi smartphone "la possibilità di utilizzare fino a 55 satelliti diversi […].  Il risultato è un posizionamento più accurato in tutto il mondo, in particolare negli ambienti urbani difficili, in cui la combinazione di strade strette ed edifici alti può compromettere l'accuratezza", spiega Raj Talluri, vicepresidente responsabile della gestione prodotti per Qualcomm. 

Oltre che per Qualcomm e ZTE, questa novità rappresenta un rilevante passo avanti anche per GLONASS, che trova così una strada convincente per uscire dal mercato russo. Coerentemente, quindi, l'azienda si aspetta di vivere una rapida espansione del proprio mercato, nell'immediato futuro.

Considerando la diffusione di applicazioni che usano la posizione dell'utente nei modi più svariati, e il fatto che lo smartphone sta lentamente prendendo il posto del tradizionale navigatore GPS, la scelta di Qualcomm sembra del tutto azzeccata. Un posizionamento più rapido e preciso potrebbe infatti rappresentare un criterio di scelta determinante per chi sta scegliendo un nuovo smartphone.

A fare da cenerentola in tutto questo è Galileo: il sistema satellitare europeo ha subito un ritardo dopo l'altro, negli ultimi anni, e la spesa da sostenere ha continuato ad aumentare. L'ultima novità riguarda il fatto che il prossimo 20 ottobre saranno lanciati i primi due satelliti. Prima di poter parlare di un concorrente per i sistemi esistenti, quindi, dovrà passare ancora molto tempo.

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