26/10/2016 di Redazione

Smartwatch ancora in calo, troppe attese su Apple?

Nel terzo trimestre di quest’anno, le consegne in distribuzione sono calate di oltre il 51% rispetto ai livelli del 2015: si è passati da 5,6 milioni e 2,7 milioni di unità. La seconda generazione di Apple Watch, forse, risolleverà le sorti dell’ultimo qu

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Lo stallo momentaneo, forse, non è poi così tanto momentaneo. Il calo di vendite di smartwatch già osservato da Idc nel secondo trimestre di quest’anno è proseguito anche nel periodo estivo: a luglio, agosto e settembre di quest’anno sono state consegnate alla distribuzione 2,7 milioni di unità, ovvero ben il 51,6% in meno rispetto ai 5,6 milioni dell’analogo periodo del 2015.

E se due trimestri sono già sufficienti a definire una tendenza, per motivare il calo prolungato si possono chiamare in causa ragioni contingenti, certo, ma anche più sostanziali. Nel primo gruppo rientra il fattore “stagionale” (per i gadget tecnologici è tradizionalmente più fruttuoso il finale dell’anno, periodo che ingloba anche il Black Friday statunitense e poi lo shopping natalizio) ma ancora di più l’attendismo di molti utenti interessati all’Apple Watch. Già per il periodo aprile, maggio e giugno, a tal proposito, Idc aveva sottolineato come il lancio autunnale della seconda generazione dell’orologio smart di Cupertino inducesse molti potenziali clienti a rimandare l’acquisto, così da poter mettere le mani (o il polso) sul modello più recente oppure beneficiare di un taglio di prezzi per l’Apple Watch originario. La dinamica si è poi ripetuta nel trimestre successivo, perché solo nelle ultime due settimane di settembre il modello di seconda generazione è diventato disponibile. Quattordici giorni, evidentemente, sono pochi per avere impatto su un trimestre.

Quanto ai fattori più sostanziali, di scenario, oggi sembra di poter dire che gli indossabili da polso hanno attratto un certo numero di entusiasti e di early adopter, ma faticano a diventare un prodotto di massa. Va anche notata la spinta mobilità di questo mercato, almeno sul fronte della presenza in distribuzione (molto influenzata dalla disponibilità di nuovi lanci): fatto salvo il saldo primo posto di Apple, nel giro di un solo trimestre gli altri vendor hanno modificato la propria posizione nella classifica dei cinque marchi più presenti in distribuzione. In primavera, infatti, dopo l’Apple Watch (1,6 milioni di terminali consegnati) sfilavano Samsung, Lenovo, Lg Electronics e Garmin. Nel trimestre estivo, invece, agli 1,1 milioni di Apple Watch, corrispondenti a una quota mercato del 41,3%, seguono nell’ordine Garmin (0,6 milioni), Samsung (0,4), Lenovo (0,1) e Pebble (0,1).

 

 

Le novità, tecnologiche o di semplice design, in ogni caso non mancano di movimentare l’offerta. Proprio in questi giorni da Cupertino è arrivato l’annuncio della disponibilità (dal 28 ottobre) dell’Apple Watch 2 in versione “Nike edition”: Apple Watch 2 Nike+, questo il nome, non differisce dal modello classico se non per alcune personalizzazioni di schermata e per la presenza di un’app dedicata ai runner nonché per il cinturino Nike (non acquistabile separatamente).

 

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