Sophos lancia l’encryption multi-device e cloud
SafeGuard Encryption 6.1 adotta un approccio multi-piattaforma, fornendo la cifratura nativa dei dispositivi, così come a livello di cloud, mobile, dei device removibili e della condivisione dei file. Consente, inoltre, di gestire l’encryption di Mac FileVault 2 e Microsoft BitLocke.
Pubblicato il 17 febbraio 2014 da Redazione


Dan Schiappa, senior vice president e general manager dell’Enduser Protection Group di Sophos, nel presentare la nuova release ha parlato di “approccio data-centrico all’encryption”, un approccio diverso, che permette agli utenti di “lavorare secondo le modalità preferite, raggiungendo nuovi livelli di produttività senza dover fare sacrifici in termini di prestazioni o funzionalità”.
Consentendo l’implementazione su larga scala, la soluzione intende rispondere a due problematiche relative all’encryption, ovvero le prestazioni e la fruibilità. Per quanto riguarda il primo punto, i miglioramenti di SafeGuard Encryption 6.1 riguardano le capacità di cifratura di Microsoft BitLocker per Windows o Mac FileVault 2: se confrontato con motori di encryption di terze parti, il tempo di richiesto da Sophos per cifrare un disco e avviare il sistema operativo sarà sensibilmente ridotto. Nel dettaglio, fino a sette volte più rapido per la cifratura del disto, e fino a tre volte più rapido per l’avvio del sistema.
“Sin dall’inizio”, ha commentato Terry Myerson, executive vice president di Microsoft, “abbiamo sviluppato BitLocker per fornire livelli di encryption in grado di dare agli utenti la migliore integrazione possibile oltre alla massima affidabilità e capacità di provisioning. Sophos Safeguard offre il meglio dei due mondi prendendo tutto ciò che rende fantastico BitLocker e aggiungendo funzionalità di conformità e gestione innovative. Questo è l’esempio perfetto di come i partner possano aggiungere valore alla piattaforma Windows”.
I miglioramenti di fruibilità, invece, si concretizzano nell’approccio multi-piattaforma. La versione 6.1 permette di gestire l’encryption attraverso diversi sistemi operativi, dispositivi e ambienti cloud, con il vantaggio di poter lavorare in modo più flessibile (da scrivania o in mobilità) e di poter condividere in modo sicuro i dati tra Windows, Mac e i device mobili. Un utente Windows, per esempio, può archiviare in un sistema di cloud storage i propri dati, che poi potranno essere consultati e modificati da un utente che utilizza un sistema Mac sul proprio laptop o device mobile; tali dati saranno completamente cifrati e resi accessibili solo a determinati utenti. Per i responsabili It questo approccio significa semplificazione: non è più necessario dover gestire molteplici console, bensì un unico pannello di controllo centralizzato.
“Alla luce della tendenza odierna a spostare i dati al di fuori dei device aziendali e poiché la durata dei dati è molto più lunga rispetto a quella di qualsiasi laptop o smartphone, la necessità di introdurre la cultura dell’encryption appare evidente”, ha sottolineato Charles Kolodgy, research vice president, Security di Idc. “Sophos SafeGuard Encryption è una novità importante sul mercato della cifratura e offre alle aziende un approccio unico per portarla a termine nel modo corretto”.
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