Telecomunicazioni, nell’Odissea di Wind-3 Italia entra Iliad
La società francese, proprietaria di Free, ha firmato un accordo per acquisire gli asset di cui Hutchison e Vimpelcom dovranno fare a meno in vista della possibile fusione. Xavier Niel ha annunciato di aver ceduto le proprie quote di Telecom Italia.
Pubblicato il 07 luglio 2016 da Redazione

Se le operazioni di acquisizione e fusione, specie quelle in ambito telco, assomigliano spesso a un’odissea di trattative, attese, smentite, approvazioni da ottenere, quella di Wind e 3 Italia fa pensare sì all’epos di Omero, però all’Iliade. La società francese Iliad, di cui è figlia il provider Free, entra a gamba tesa nella narrazione annunciando di aver siglato un accordo con il gruppo Hutchison e Vimpelcom, rispettivi proprietari di H3G e di Wind. Del matrimonio fra i due operatori presenti in Italia si parla da tempo, cioè già dal febbraio del 2015, e undici mesi fa l’accordo di fusione era stato firmato e comunicato ufficialmente.
Salvo poi dover attendere l’approvazione dell’antitrust europeo, chiamato a esprimersi sull’eventualità che il nuovo colosso destinato a diventare il “terzo polo” italiano delle telecomunicazioni (accanto a Telecom Italia e a Vodafone) rappresentasse o meno una minaccia ai principi della concorrenza. L’ok definitivo, a distanza di molti mesi, deve ancora arrivare ma nel frattempo la Commissione Europea ha proposto alcune misure correttive a tutela del pluralismo e degli equilibri di mercato. In merito alla fusione il responso dell’antitrust, che aveva chiesto più tempo per decidere, dovrà essere emesso entro l’8 di settembre.
A riscaldare l’estate è comunque arrivato l’annuncio di Iliad. L’accordo siglato con Hutchison e Vimpelcom (anch’esso vincolato all’approvazione da parte di Bruxelles) prevede che la società francese, guidata da Xavier Niel, acquisica gli asset inclusi nel “remedy package” proposto dalla Commissione Europea. In caso di via libera, passeranno probabilmente a Iliad le torri e le frequenze che l’antitrust obbligherà Wind e 3 Italia a cedere.
Se approvato, l’accordo rappresenta “un’opportunità unica per il Gruppo Iliad di entrare nel mercato italiano delle telecomunicazioni, che sta facendo passo avanti nella trasformazione digitale”. Così si legge nella nota ufficiale della società, che prosegue spiegando: “Il piano di Iliad è quello di capitalizzare l’esperienza ottenuta in Francia con il successo del lancio del quarto operatore mobile nazionale nel 2012, e di realizzare investimenti su un arco di tempo compreso fra i cinque e i sette anni”.
A corollario della notizia ne è arrivata una seconda, sempre tramite comunicazioni ufficiali. Xavier Niel, l’imprenditore a capo di Iliad (cui si deve, fra le altre cose, il lancio dell’Internet service provider Free a fine anni Novanta), è uscito dal capitale di Telecom Italia, di cui deteneva una quota compresa fra il 10% e il 15%. Al momento Niel “non possiede alcuna quota che dia diritto al voto o al capitale di Telecom Italia, né direttamente né indirettamente, e mantiene soltanto un interesse finanziario marginale (inferiore a 25 milioni di euro) che sarà venduto nelle prossime settimane”.
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