24/05/2018 di Redazione

Testa a testa fra Apple Watch e Xiaomi, Fitbit e Garmin inseguono

l mercato dei dispositivi da polso cresce del 35%, secondo i dati di Canalys. Il gioiellino marchiato Mela beneficia della connettività Lte e dell'assenza di un'alternativa Android comparabile.

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Si indossano tutti al polso, ma sono oggetti diversi per persone dalle necessità differenti: Apple Watch è uno smartwatch vero e proprio, costoso e completissimo; l'offerta di Xiaomi e di Fitbit include anche i fitness band, più economici ed essenziali; quella di Garmin è più chiaramente focalizzata sugli sportivi. C'è spazio un po' per tutti nel mercato dei dispositivi indossabili da polso, anche perché la domanda di questi gadget tecnologici è in netta crescita: +35% di vendite a volume nel primo trimestre di quest'anno, in confronto all'analogo periodo del 2017, stando ai monitoraggi di Canalys. Nei tre mesi sono stati distribuiti 20,5 milioni di oggetti smart da polso: nel 43% dei casi si è trattato di smartwatch e nel 57% di fasce dalle caratteristiche più “basic”, ma dal punto di vista del giro d'affari la prima categoria detiene l'80% del mercato.

Tornando a considerare i volumi, si osserva che la proposta di Cupertino e l'insieme dei modelli di Xiaomi conservano ciascuno il 18% di quota mercato, mentre al terzo posto si piazza l'11% di Fitbit e al quarto il 7% di Garmin. Quest'ultima può comunque vantare di essere il secondo marchio nel segmento degli smartwatch, doppo la Mela, perché l'offerta degli altri produttori leader si colloca invece nell'ambito dei bracciali fitness.

Nel trimestre l'Apple Watch è stato venduto 3,8 milioni di volte. Come sottolineato da Canalys, nella sua versione più recente (Serie 3) sta riscuotendo successo perché molti operatori telco hanno scelto di inserire questo modello nella propria offerta, ben felici di poter veicolare traffico dati aggiuntivo grazie alla connettività Lte dello smartwatch di ultima generazione. Verizon, in particolare, ha contribuito al risultato, e la latitanza di altri grandi nomi ha spianato la strada ulteriormente.

 

 

 

La mancanza di un analogo prodotto nell'ecosistema Android balza all'occhio”, ha commentato l'analista Jason Low. “Se Google decidesse di cogliere l'opportunità con il chiacchierato Pixel Watch, innescherebbe un po' di auspicabile competizione in questo ambito”. Sono stati 3,7 milioni, invece, i dispositivi venduti da Xiaomi e nel 90% dei casi la scelta di acquisto è ricaduta sul Mi Bands, modello economico ma piuttosto apprezzato, favorito anche dalla distribuzione di Amazon nei mercati in cui la società cinese non vanta un presidio fisico. A tal proposito, proprio oggi viene battezzato il primo punto vendita italiano a insegna "Mi Store": la città scelta, prevediblmente, è Milano.


 

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