04/05/2018 di Redazione

Tim, Elliott si prende la maggioranza nel Cda

Battuta Vivendi, che mantiene soltanto cinque consiglieri. Il fondo di Paul Singer se ne aggiudica dieci e conferma il supporto all’ad Amos Genish. All’assemblea hanno partecipato soci per il 67,15% del capitale, un record per l’azienda.

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Elliott batte Vivendi e conquista la maggioranza nel consiglio di amministrazione di Tim. Durante l’infuocata seduta dell’assemblea dei soci dell’operatore telefonico, in corso a Rozzano (Milano), il fondo statunitense si è aggiudicato dieci consiglieri su quindici, lasciandone soltanto cinque al primo azionista di Tim. Elliott sarà dunque rappresentato da Fulvio Conti, Alfredo Altavilla, Massimo Ferrari, Paola Giannotti de Ponti, Luigi Gubitosi, Paola Bonomo, Maria Elena Cappello, Lucia Morselli, Dante Roscini e Rocco Sabelli. Vivendi, invece, potrà schierare l’amministratore delegato Amos Genish, il presidente Arnaud Roy de Puyfontaine e tre indipendenti (Marella Moretti, Michele Valensise e Giuseppina Capaldo). La sconfitta del gruppo transalpino è netta e pesante e giunge al termine di una riunione molto partecipata e sentita, come testimoniato dai numeri.

Poco prima dell’inizio delle votazioni si raggiunge infatti il 67,15 per cento della rappresentanza del capitale (in proprio o per delega): un record assoluto per Tim, con un numero ancora superiore al 65,94 per cento dell’incontro del 24 aprile scorso. Elliott si aggiudica quindi il voto favorevole del 49,84 per cento del capitale dell’ex monopolista, contro il 47,18 per cento di Vivendi. La Cassa depositi e prestiti, come scontato, ha appoggiato la lista di consiglieri presentata dal fondo di Paul Singer.

Gli astenuti sono stati il 2,38 per cento e i contrari lo 0,6 per cento. Come riporta Repubblica, il clima dell’assemblea è stato sempre molto teso. Al punto che il vicepresidente esecutivo Ettore Bernabé ha più volte richiamato i soci presenti, soprattutto quelli più piccoli, oltre a stigmatizzare alcune dichiarazioni ritenute “antisemite” e indirizzate a Genish. In una nota, Vivendi ha dichiarato di voler “vigilare” in modo che l’ad riceva “garanzie” sul piano industriale 2018-2020 presentato a marzo.

Pronta la risposta di Elliott, che ha parlato di vittoria di tutti gli azionisti e ha confermato il proprio supporto a Genish. Ovviamente, il fondo non ha dimenticato di sottolineare nuovamente la propria visione per l’azienda, il che significa anche lo scorporo della rete fissa. Un cavallo di battaglia per il gruppo di Singer, al quale Vivendi si oppone fermamente definendolo uno “smantellamento”. E di “spezzatino” ha parlato anche il sindacalista Guido Biagini, coordinatore Telecom per la Slc Cgil.

“Non permetteremo a nessuno di impoverire la società, sia che si chiami Vivendi o Elliott. Non permetteremo a nessuno di distruggere Tim con una fantomatica quotazione della rete”, ha commentato Biagini come riportato dal Sole 24 Ore. Alla diffusione della notizia della vittoria di Elliott il titolo dell’operatore è schizzato di quasi l’uno e venti per cento.

 

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