I Pc di Toshiba resteranno di Toshiba, almeno per il momento. A detta dell'azienda non ci sarebbe nessuna trattativa in corso con possibili acquirenti, nessuna intenzione di vendere la divisione che produce e commercializza i personal computer, come invece recentemente accaduto con le attività relative alle memorie. Memorie già esternalizzate in una società a sé stante e poi, dopo travagliate trattative e litigi con Western Digital, passate per 15 miliardi di dollari a un consorzio capitanato da Bain Capital (il passaggio di mano non è ancora effettivo, ma l'accordo è stato chiusolo scorso settembre).
La causa primaria è nota: la necessità di saldare i debiti legati al business dell'energia nucleare e far sparire il segno meno alla voce utili. E di saldarli, in particolare, prima della chiusura dell'anno fiscale in corso, per evitare il rischio di un delisting dalla Tokio Stock Exchange. Per la stessa ragione, secondo le indiscrezioni circolate nei giorni scorsi da fonti asiatiche, Toshiba avrebbe avviato discussioni con Asus per una possibile vendita. L'azienda ha però smentito, come riporta Reuters, dicendo di “non essere in trattativa con alcuna società per vendere la propria divisione Pc”.
Da questa frase si deduce che non sarebbe stato avviato alcun dialogo nemmeno con Lenovo, indicata dal Nikkei Asia Review come parte interessata. In passato, in ogni caso, la stessa Toshiba aveva accennato all'eventualità di una vendita della divsione Pc, motivo per cui questo scenario non può essere escluso del tutto. Per il momento, in ogni caso, a detta di Reuters l'azienda cercherà di recuperare capitale vendendo da qui alla fine dell'anno azioni per un valore di 600 miliardi di yen (circa 5,3 miliardi di dollari). Toshiba, inoltre, ha appena chiuso un accordo da 113 milioni di dollari per la vendita della propria divisione Tv alla cinese Hisense.