Un database convergente e smart per l’azienda data-driven
Che cosa serve a un’impresa per diventare veramente “data-driven”? È sufficiente percorrere la strada della trasformazione digitale per avere anche un’efficace gestione e utilizzo dei dati a scopi decisionali? Quali sono gli strumenti più efficienti? A queste e altre domande risponde un ciclo di nove webinar organizzato da Oracle, “in onda” in queste settimane.
Pubblicato il 05 novembre 2020 da Redazione

Essere data-driven significa riuscire ad estrarre, in tempo reale, informazioni utili per l’azienda dalla sterminata quantità di dati che tutti i giorni arrivano, da più fonti e in diversi formati. Significa raccogliere, trasformare e conservare questi dati nel modo più efficiente e avere a disposizione gli strumenti migliori per analizzare il patrimonio informativo a disposizione per poi utilizzarlo all'interno dei propri processi aziendali.
Più facile a dirsi che a farsi, perché per ottenere questo risultato bisogna saper scegliere e gestire le infrastrutture IT (hardware e software), le applicazioni ma anche i processi e le persone giusti. Un mix affascinante ma complesso di componenti, che può essere raggiunto solo coltivando la cultura aziendale e scegliendo i partner giusti.
“Nel primo ciclo di tre Webinar”, racconta Stefano Bucci, Technology Solution Architect Director di Oracle, “abbiamo affrontato il tema dello sviluppo di applicazioni attraverso paradigmi e architetture moderni, quindi abbiamo parlato di Devops, microservizi, container e delle tecnologie Oracle, anche open source, per supportare efficacemente questi paradigmi”.
Stefano Bucci,Technology Solution Architect Director di Oracle
Nei tre webinar programmati in questi giorni, in particolare gli ultimi due, previsti per il 10 novembre e il 17 novembre, Oracle affronta invece il tema centrale della gestione del dato. “Costruire l’azienda data-driven” è il cappello dei tre eventi digitali che vedono la partecipazione dei maggiori esperti del settore e di testimonial di casi di successo.
Il database convergente
Qual è l’evoluzione del data warehouse? Come si possono integrare le infrastrutture dati esistenti con le nuove architetture? Si può costruire un punto di ingresso unico da cui accedere ai dataset più sofisticati? Secondo Oracle la risposta è semplicemente sì.
“Si sono succeduti diversi modelli architetturali e, diciamolo, diverse mode in ambito database:”, dice Bucci, “relazionale, Xml, spatial, Json, documentale. Oracle è riuscita a supportare tutti questi modelli di rappresentazione dei dati all’interno di un’unica infrastruttura. Questo semplifica molto il lavoro dell’IT e aiuta le aziende a raggiungere quel giusto mix di tecnologie e competenze che servono per essere veramente data-driven”.
Ingerire i dati e sfruttarli al meglio
Il prossimo appuntamento del ciclo di webinar sarà dedicato alla data ingestion, un processo chiave spesso trascurato dalle aziende. “Quando costruiamo un data lake o manipoliamo i big data”, dice Bucci, “non dobbiamo dimenticare la fase di inserimento dei dati, che spesso provengono da fonti molto eterogenee come gli ERP (sistemi transazionali), dal cloud, dall’IOT. La grande sfida è catturarli in tempo reale e portarli nel posto giusto, dove poi verrà eseguita la fase di discovery. Nel webinar approfondiremo proprio le tecnologie per l’ingestion e l'analisi in tempo reale, perché troppo spesso questa modalità viene trascurata a favore delle procedure batch”.
La terza e ultima puntata del secondo ciclo di webinar è invece dedicata alla fruizione del dato. “Per essere effettivamente data-driven”, conclude Bucci, “non basta saper catturare e memorizzare le informazioni, bisogna anche saperle utilizzare con le giuste analitiche, negli opportuni processi aziendali, per poi portarle sugli schermi degli utenti giusti nella forma giusta”.
In questa fase torna utile la forte tradizione “predittiva” di Oracle (molto spesso viene dimenticata l’origine etimologica del brand della multinazionale) che, senza bisogno di movimentare i dati, rende disponibili direttamente nel database gli algoritmi statistici e di machine learning necessari ad analisti e data scientist.
“È uno sforzo importante che Oracle ha fatto, soprattutto sulla componente di machine learning e AI, che sono integrate nei database e sono sempre più accessibili per le aziende. La database automation, in ultima istanza, semplifica il lavoro delle figure dedicate all’analisi dei dati e consente di ricorrere anche a competenze meno specializzate”.
Grazie alla tecnologia Oracle Automated Machine Learning, il motore sottostante ai database, tra le altre cose, suggerisce l’algoritmo più adatto a un dato scopo ed elimina automaticamente il “rumore” di fondo dai dati, tutte funzioni che avvicinano gli utenti a questi strumenti apparentemente sofisticati, portando le funzioni “data-driven” sempre più alla portata delle imprese.
Il ciclo di nove webinar si concluderà a dicembre con tre puntate dedicate all’ottimizzazione e alla protezione dei dati in azienda.
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