13/08/2019 di Redazione

Un iPhone o iPad pieghevole a breve? Forse, o forse no

La banca d’investimento Ubs prevede che Apple possa lanciare uno smartphone o tablet pieghevole, in stile Samsung Galaxy Fold, nel 2020 o 2021. Ma ci sono ragioni per essere scettici.

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Un iPhone pieghevole, o perché no un iPad, non sono idee campate in aria. Anche Apple potrebbe non essere insensibile al richiamo dei dispositivi foldable, una tendenza introdotta sul mercato quest’anno da Samsung, con il Galaxy Fold, e da Huawei con il Mate X. Con il Galaxy Fold però sappiamo come è andata: difetti di progettazione dei modelli offerti in anteprima ad alcuni tester hanno costretto l’azienda sudcoreana a rimandare il lancio e a riprogettare in parte il telefono. Ma è del tutto plausibile che la moda prenda piede, magari quando i costi di produzione dei display si saranno un po’ abbassati, così da permettere prezzi al consumatore finale meno esosi.

 

Di un possibile iPhone o iPad pieghevole si parla oggi in Rete perché la banca d’investimento Ubs ha fatto una previsione che è stata riportata dal sito di Cnbc: Apple potrebbe presentare qualcosa di simile nel 2021, o forse meno probabilmente già l’anno prossimo. Le reazioni a questa previsioni sono state però tiepide, per usare un eufemismo. E in effetti c’è motivo per dubitare: è strano innanzitutto che Ming-Chi Kuo, analista noto per avere accesso a indiscrezioni di prima mano dalla supply chain di Apple, non abbia ancora mai parlato di lavori in corso per un dispositivo iOS pieghevole. 

 

Bisogna poi notare che la tecnologia dei display flessibili o composti da più parti e meccanismi a cerniera è ancora piuttosto immatura, come evidenziato dai problemi di progettazione e di fattura del Galaxy Fold di Samsung. Apple, inoltre, negli anni ha lavorare per rendere sempre più sottili e leggeri i propri dispositivi, e un design a doppio schermo cozzerebbe con tale filosofia. D’altra parte è anche vero che la società di Cupertino ha nel cassetto diversi brevetti su dispositivi flessibili, e l’idea plausibilmente è balenata nella testa di Tim Cook e degli ingegneri di Apple. 

 

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