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Un italiano su tre usa Spid, l’identità digitale fa progressi

Il Sistema Pubblico di Identità Digitale ha superato i 20 milioni di utenze, la maggior parte delle quali registrate nell’ultimo anno.

Pubblicato il 30 aprile 2021 da Redazione

La pandemia e i lockdown hanno dato un'incredibile spinta ai servizi digitalizzati della Pubblica Amministrazione e in primo luogo a Spid: il Sistema Pubblico di Identità Digitale ha superato il traguardo dei 20 milioni di utenze, praticamente un terzo della popolazione italiana e ben oltre un terzo di quella maggiorenne (cui è riservato il servizio). Ma il dato che davvero è significativo è che di questi 20 milioni ben 14 sono stati registrati nell’ultimo anno. A comunicarlo sono stati il Ministero per l'Innovazione tecnologica e la transizione digitale e Agid (Agenzia per l’Italia Digitale), sottolineando che negli ultimi dodici mesi il tasso di crescita settimanale di identità rilasciate è quasi triplicato, da 70mila a oltre 200mila.

Aumenta anche l’utilizzo di Spid: nel 2020 sono state effettuate in Italia 144 milioni di procedure di autenticazioni ai servizi online di siti e app pubbliche, mentre solamente nei primi tre mesi del 2021 sono stati fatti 100 milioni di login. Possiamo forse dire che nel difficile e ancora incompleto percorso di miglioramento dei servizi della PA, il Sistema Pubblico di Identità Digitale sia uno tra i più chiari successi e una tra le tecnologie attualmente più mature.

Un altro strumento che sta prendendo piede è l’applicazione IO, utilizzabile per accedere ad alcuni (ma dovranno, in futuro, essere tutti) servizi della Pubblica Amministrazione, come la richiesta di bonus, la riscossione dei cashback e i pagamenti di PagoPA. Secondo i dati ufficiali del ministero, IO è stata scaricata più di 11,2 milioni di volte.

Come funziona Spid

Il Sistema Pubblico di Identità Digitale è formato da una coppia di credenziali (username e password) strettamente personali, che possono essere rilasciate attualmente da nove provider certificati, cioè Aruba.it, Infocert, Intesa, Lepida, Namiral, Poste Italiane, Sielte, Register.it e Tim.  Possono richiedere Spid i cittadini maggiorenni in possesso di un documento di identità italiano in corso di validità. 

A ogni procedura di autenticazione, oltre a inserire tali credenziali è necessario fornire altri dati di verifica, come una password Otp (one-time password) inviata sullo smartphone dell’utente ed eventualmente un numero di sicurezza da digitare all’interno dell’applicazione del provider. Spid può essere usato per accedere onlina a centinaia di servizi (sanitari, fiscali, previdenziali, bonus) della PA italiana e anche ai servizi pubblici di 22 stati membri dell’Unione Europea e di imprese e commercianti che supportano questo metodo di autenticazione.

 

Tag: pubblica amministrazione, italia, digitalizzazione, identity management, Spid, governo

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