05/08/2019 di Redazione

Uno smartphone con sistema operativo di Huawei non è escluso

Secondo indiscrezioni provenienti dalla Cina, la società di Shenzhen starebbe testando un telefono basato sul sistema operativo proprietario. Contrariamente alle dichiarazioni di fedeltà ad Android.

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Huawei aveva definito HongMeng, il sistema operativo proprietario a cui lavora da anni, come un “piano B”, a cui ricorrere solo nel caso in cui i rapporti con le aziende statunitensi dovessero complicarsi ancora e dunque, con la revoca delle licenze di Google, non fosse più possibile usare Android. Lo stesso presidente e fondatore dell’azienda cinese, Ren Zhengfei, aveva spiegato che il sistema operativo di Huawei potrà servire per sistemi di automotive, smart home e altri tipi di oggetti Internet of Things, ma non primariamente per i telefoni.

 

Ora però dalla fonti confidenziali della testata cinese Global Times (citata da Reuters) si scopre che Huawei starebbe pianificando per il mercato interno il lancio di uno smartphone di fascia bassa basato non su Android bensì su HongMeng. Il prezzo potrà aggirarsi intorno ai 2.000 yuan cinesi, poco più di 250 euro al cambio attuale. Il condizionale è d’obbligo non solo perché si tratta di indiscrezioni, ma perché la fonte ha parlato di test attualmente in corso su questo dispositivo e non di una strategia commerciale già definita. Al momento l’azienda non ha confermato né smentito.

 

HongMeng come alternativa ad Android: possibilità o illusione?

In ogni caso l’indiscrezione è degna di nota, perché se confermata segnerebbe un allontanamento di Huawei dalla dipendenza da fornitori occidentali, in questo caso Google. Sfidare Android non è certo un’impresa da poco, forse anzi non è un’impresa realistica a livello mondiale (la piattaforma di Google a luglio deteneva una quota del 76% sul totale dei sistemi operativi per il mobile), ma considerando come mercato di riferimento la Cina potrebbe esserlo.

 

La campagna mediatica e le scelte politiche di Donald Trump nei confronti di Huawei si sono già dimostrate un’arma a doppio taglio, dato che nel mercato interno le vendite di smartphone della società di Shenzhen sono cresciute al punto da garantire un market share superiore al 38%. Per HongMeng, forse, un tale senso di appartenenza nazionalistica è la premessa di un potenziale successo.

 

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