02/02/2016 di Redazione

Utility e Big Data, si inizia a passare dalle parole ai fatti

David Socha, utilities practice manager di Teradata International, fa il punto sulle attività di raccolta e analisi di grandi moli di dati da parte del settore delle utility. Dopo molti proclami, si comincia a entrare in una fase di maggiore concretezza.

immagine.jpg

A che punto solo le utility nel percorso di utilizzo dei Big Data? Un tema caldo già da un paio di anni, ma che solo ultimamente inizia a prendere concretezza. David Socha, utilities practice manager di Teradata International, racconta la sua esperienza all’ultima European Utility Week di Barcellona e il suo punto di vista sulla trasformazione del settore grazie (anche) all’utilizzo dei dati. Ingegnere dai natali scozzesi, Socha vanta un'intera carriera nel settore dell'It applicato al mondo delle utility e dell'energia. Attualmente vive e lavora a Singapore.

 

 

Sono stato all’European Utility Week a Barcellona in novembre. Vale sempre la pena andarci, visto che sembra proprio che io riesca a incontrare, durante i tre giorni della conferenza, tutti quelli che ho conosciuto nei miei venticinque anni di attività nel settore delle utility. Quest’anno, la manifestazione è iniziata alla grande.  Le sessioni di apertura sono state presiedute da Reinhard Brehmer, amministratore delegato di Aspern Smart City Research. Ha dato la parola a un relatore di Engie (ex Gdf Suez). E poi a uno di Siemens. Avevano tutti cose molto interessanti da dire. Ma la ragione principale per cui ho pensato che questo fosse un ottimo inizio di conferenza è che ognuna di queste tre aziende è diventata cliente Teradata negli ultimi due anni.

Ma il punto non è che i tre relatori sono clienti di Teradata, anche se dà soddisfazione che lo siano. Il punto è che qualcosa è cambiato. I Big Data e gli analytics non sono più qualcosa di cui parlarsi addosso, ma sono diventati qualcosa che molte utility, smart citiy e giganti del settore come Siemens (cliente e partner di Teradata) e General Electrics stanno facendo.

Detto questo, c’è tanta strada da fare perché questo settore diventi maturo nelle sue capacità di analisi e in ambiti come quello degli operatori di telecomunicazione. Ma ci siamo innegabilmente incamminati bene. Le utility stanno investendo in piattaforme, applicazioni e persone capaci di aiutarli a ottenere nuovo valore dai dati. Stanno parlando di progetti data-driven già realizzati oggi. Ben presto, questi dati e questi analytics saranno considerati “business as usual”.

Siete stati all’European Utility Week l’anno scorso? Tutti sbandieravano il fatto di essere "aziende Big Data". Tutti, ma proprio tutti. Non ho controllato, ma a naso potrei dire che anche i catering avevano qualcosa relativo ai Big Data nella loro pubblicità. Alcuni di quelli che parlavano di Grandi Dati in effetti avevano offerte di sostanza, ma non tutti.

Sembra che quest’anno il mercato sia cresciuto un po’. Alcuni di quelli che avevano offerte del tipo specchietti per allodole non ci sono più, altri si sono dati da fare per sviluppare qualcosa di più concreto di quanto gridato ai quattro venti finora. Alcuni invece hanno venduto i loro prodotti a clienti reali. E questo ha permesso un approccio più motivato a quest’ultima edizione dell’European Utility Week, dove finalmente si sono visti esperienze e casi d’uso reali.

Ora siamo in grado di fare passi avanti nell’utilizzo di dati e analytics per risolvere problemi e generare nuovo valore. Siamo tutti consci che il settore sta affrontando un momento di perturbazione senza precedenti. Non dobbiamo guardare troppo lontano per trovare nuove sfide: se le Utility iniziano ad adottare un approccio data-driven, possiamo guardare a qualcuna di queste sfide in modo diverso. In modo più efficace. Le aziende di questo settore si stanno muovendo e stanno facendo grossi progressi, dall’affrontare le sfide di una forza lavoro che invecchia al comprendere il valore del cliente all’essere pronti a cogliere le nuove informazioni che 35 milioni di contatori intelligenti possono fornire. La trasformazione digitale di cui tutti sentiamo parlare sta realmente accadendo... Adesso.

Sono contento di vedere che siamo davvero già arrivati​ a buon punto. E, rispetto ai tempi spesso biblici con cui si muovono le utility, quasi in un batter d’occhio! Facciamo in modo di continuare lungo questo percorso data-driven, il 21° secolo delle utility digitali.

 

ARTICOLI CORRELATI