16/11/2020 di Redazione

Vaccino Pfizer anti covid-19: come usarlo ed evitare altri lockdown?

Uno studio dell’associazione di Data Science dell’Università Bocconi simula gli effetti della campagna di vaccinazione sulla base di alcune variabili. Potrà il vaccino evitare nuovi lockdown?

Quale sarà l’impatto del vaccino contro il covid-19, una volta disponibile, sull’evoluzione della pandemia? Potremo risparmiarci ulteriori lockdown? Il virologo Roberto Burioni, ospite di Fabio Fazio nel programma “Che tempo che fa”, ha definito il farmaco messo a punto da Pfizer e BioNTech come “l’impresa più grande della storia della scienza" e come “un'enorme luce in fondo al tunnel”, ma sarà davvero un’arma efficace, e quanto? L’analisi dei dati può fornire interessanti risposte, come quelle ricavate da uno studio (“Simulation on the effects of Pfizer vaccine on the spreading of the pandemic”) dell’associazione di Data Science dell’Università Bocconi. Ci parlano di questo lavoro due studenti dell'associazione di Data Science della Bocconi, autori dello studio, Alessandro Fedel e Vittorio Costa

L’arrivo del vaccino anti covid è oramai prossimo, la sua disponibilità presunta – a partire dagli annunci fatti da Pfizer and BioNTech a inizio novembre – è per il mese di dicembre. In questa fase è quindi prioritario ragionare sulle azioni più opportune per massimizzare gli effetti della vaccinazione della popolazione, in modo da contenere nel minor tempo possibile il diffondersi della pandemia. 

Lo studio “Simulation on the effects of Pfizer vaccine on the spreading of the pandemic” ha simulato quella che potrebbe essere la situazione nei prossimi mesi, a partire dalla disponibilità di un vaccino definitivamente efficace per la popolazione, dimostrando quali condizioni, in termini di “percentuale minima di persone da vaccinare” e di “gruppo da vaccinare per primo in base all’età”, portano ad avere i migliori risultati nel contenere la diffusione del virus. 


Basato su un software per simulazioni collegate alla pandemia di covid-19 disponibile pubblicamente su GitHub2, a cui è stata aggiunta la funzione per analizzare gli effetti della disponibilità del vaccino, il modello è pensato per rispondere a tre domande, oggi centrali per le decisioni della politica per pianificare l’attività di vaccinazione della popolazione. La prima: qual è la percentuale minima della popolazione che deve essere vaccinata per ridurre in modo significativo la capacità della pandemia di propagarsi? La seconda: sarà effettivamente più importante partire dalla vaccinazione degli anziani, rispetto a vaccinare gruppi di persone di età diverse scelte casualmente? La terza: una distribuzione ottimale del vaccino avrà gli stessi effetti del lockdown nel contenere la pandemia?

Il modello sviluppato dai Data Analyst dell’Università Bocconi parte da alcuni assunti, quegli stessi indicatori a cui ci hanno abituate le letture che abbiamo fatto negli ultimi mesi sui meccanismi di propagazione del virus: la distanza a cui passa il contagio, il rischio di ammalarsi e di avere un aggravamento importante. Per il vaccino invece si ipotizza (come è stato dichiarato da Pfizer and BioNTech) che l’efficacia sia del 90% (ossia, che porti a conseguire l’immunità per nove persone su dieci che lo hanno assunto).

Le simulazioni dei diversi scenari hanno portato gli autori dello studio a concludere che la disponibilità di un vaccino efficace sul 90% della popolazione, richiederebbe al sistema sanitario nazionale – per ottenere la stessa efficacia di un lockdown generalizzato – di vaccinare nello stesso periodo di tempo almeno il 60% della popolazione

In aggiunta, come mostra anche la figura precedente, una protezione preliminare rivolta alle persone più a rischio, quindi alle fasce di età dei più anziani, avrebbe un effetto positivo sia nel contenere ulteriormente la pandemia sia nel ridurre in modo significativo le morti da coronavirus. I governi potranno così abbandonare la politica di forti restrizioni che per tutto il 2020 ha caratterizzato le misure per ridurre la diffusione della pandemia, avendo a disposizione con l’arrivo del vaccino un’alternativa molto più efficace contro il virus. 

A questo link è disponibile un report sull’intero studio “Simulation on the effects of Pfizer vaccine on the spreading of the pandemic”.

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