Windows sceglie l’open source per attingere da iOS e Android
Microsoft ha reso disponibile tramite GitHub la preview di Windows Bridge: uno strumento che facilita la conversione delle app già create per le piattaforme concorrenti e la programmazione in Objective-C. Per la versione finale serviranno i feedback degli sviluppatori.Windows non dovrà più invidiare l’erba più verde nell’app store del vicino. Anzi, dei “vicini” iOS e Android, ecosistemi notoriamente più ricchi di applicazioni rispetto alla piattaforma di Microsoft. Da ieri lo strumento annunciato ad aprile
Pubblicato il 07 agosto 2015 da Redazione

Windows non dovrà più invidiare l’erba più verde nell’app store del vicino. Anzi, dei “vicini” iOS e Android, ecosistemi notoriamente più ricchi di applicazioni rispetto alla piattaforma di Microsoft. Da ieri lo strumento annunciato ad aprile come Project Islandwood e ora battezzato Windows Bridge è disponibile per la comunità degli sviluppatori: si tratta di un tool che consente la portabilità su Windows delle applicazioni già create per i sistemi operativi mobile di Apple e di Google. La novità, rispetto a quanto già risaputo, è che Microsoft ha optato per una distribuzione open source, attraverso GitHub.
Come spiegato in un blogpost, Windows Bridge non serve unicamente a creare nuove versioni di applicazioni esistenti, ma permette anche di sfruttare le conoscenze di programmazione in Objective-C (il linguaggio più usato per OS X e iOS) per creare nuove app per Windows 8.1 e per Windows 10. Microsoft ha specificato che in questa prima versione il software è ancora un’anteprima e che il suo ambito d’azione è limitato alle applicazioni desktop per quanto riguarda iOS e a quelle mobile per quanto riguarda Android. La variante per la conversione delle app del robottino, inoltre, è ancora una techincal preview disponibile solo su invito.
Entro la fine dell’anno, raccolti i commenti e le segnalazioni di bug degli sviluppatori, Microsoft rilascerà la versione finale del software. Ecco dunque compresa anche la scelta dell’open source, un modo per poter raccogliere quanti più contributi possibili e migliorare un prodotto ancora non definito.
Ciò che è definito è invece l’obiettivo di Microsoft: la (relativa) penuria di applicazioni non dovrà più essere un deterrente nella scelta del sistema operativo e del device da acquistare. Satya Nadella l’aveva ribadito in una recente intervista: Windows 10 dovrà attirare a sé un numero crescente di sviluppatori, innescando un circolo virtuoso di popolamento del marketplace e di maggiore interesse da parte degli utenti anche per gli smartphone Lumia. Servirà certamente del tempo per capire se questo possa accadere, ma Windows Bridge assomiglia a un ottimo primo passo. La strada è lunga: Windows Phone store conta attualmente circa 340mila applicazioni, contro gli 1,6 milioni di Google Play e gli 1,5 milioni di App Store.
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