Pubblicato il 27 febbraio 2019 da Redazione
Ci sarà sempre più Europa nel futuro di Xiaomi. L’azienda cinese, fresca di presentazione dei nuovi smartphone Mi 9 e Mi Mix 3 5G, ha confermato che entro la fine dell’anno triplicherà il numero di negozi monomarca nel Vecchio Continente. La società passerà quindi dalla gestione di una cinquantina di Mi Store a 150 punti vendita, che le permetteranno diffondere i propri prodotti in modo ancora più capillare. I clienti europei, come confermato al Mobile World Congress di Barcellona dal senior vice president Wang Xiang, stanno dando grandi soddisfazioni a Xiaomi, che nel 2018 ha registrato un incremento delle consegne del 62 per cento rispetto al 2017. “È un grandissimo obiettivo per noi”, ha spiegato il manager a Cnbc. La giovane azienda di Pechino è il quarto player in Europa per quote di mercato (quinto nel mondo) e giorno dopo giorno sta confermando la propria identità di “nuova Huawei”.
Proprio come l’ormai affermato colosso di Shenzhen, che mira a scalzare Samsung dal vertice della classifica, anche Xiaomi sta invadendo il mercato con dispositivi dalle ottime specifiche tecniche, ma a prezzo contenuto. È probabile però che, dopo questa prima fase di politiche aggressive utili a scardinare il settore, anche il brand fondato da Lei Jun passi alla seconda fase e inizi a proporre telefoni ben più costosi rispetto a quelli attuali.
Il dominio dei produttori cinesi nel Vecchio Continente è comunque sempre più evidente. Secondo dati elaborati da Canalys, nell’ultimo trimestre del 2018 i cellulari di Huawei, Xiaomi, Oppo, Vivo e Oneplus hanno rappresentato il 32 per cento delle vendite. Numeri ancora sostenuti in larghissima parte da Huawei (23 per cento) ma, forse, destinati a cambiare nel breve periodo. Anche perché la casa di Shenzhen nel 2018 è cresciuta meno (55,7 per cento) di Xiaomi (62 per cento). In Italia la società produttrice del Mi 9 gestisce in tutto quattro negozi, due nel milanese, uno a Bergamo e uno a Venezia.
MERCATI
NEWS