Tutti i "punti di vista" di CommVault
Pubblicato il 23 marzo 2015 da Redazione
Garantire al business il valore dei dati
di Rodolfo Falcone
Country Manager, CommVault Italia
Il ruolo del CIO è cambiato in maniera significativa negli ultimi 10 anni. Nell’era di cloud computing, big data e di una crescente presenza di dispositivi mobili, il modo in cui l’organizzazione interagisce con l’IT è molto diverso. Secondo Gartner, l’ultimo decennio ha visto l’IT cambiare passando dal dipartimento che si occupa di tecnologia a supporto del business, a un’era in cui il CIO svolge un ruolo sempre più importante nella realizzazione del vantaggio competitivo. La società di ricerche afferma che, “In passato, il CIO si occupava principalmente di gestire le attività IT. In futuro, dovrà garantire che l’azienda, nel suo complesso, ottenga valore strategico dall’uso di tecnologia e informazione”.
Le previsioni di CommVault per il 2015
di Steven Luong
Endpoint and Applications Expert, CommVault
Da qualche settimana siamo entrati nel 2015. Il nostro futuro tecnologico è luminoso e c’è molto a cui guardare con fiducia nel nuovo anno, compreso il desiderio per un protezione degli endpoint che vada al di là delle quattro mura aziendali, una maggiore enfasi sull’analisi e l’interesse a gestire la tempesta BYOA. Qui di seguito tre previsioni per il 2015.
Big Data: il problema è la gestione delle informazioni, non lo storage
di Rodolfo Falcone
Country Manager, CommVault Italia
Il termine ‘Big Data’ è tra i più in voga del momento, accanto a cloud, analytics e mobile. E gran parte del dibattito si è finora focalizzato sullo storage. In passato erano in molti a ritenere che quella dei Big Data fosse solo una problematica legata all’archiviazione. Le aziende si domandavano se in futuro sarebbero state in grado di far fronte alle esigenze di storage dei dati da esse generati. Sebbene la capacità sia importante - e le aziende devono fare in modo di essere preparate per ogni necessità futura - il vero problema dei Big Data non è lo storage, ma la gestione delle informazioni.
Ridurre il costo della compliance
di Emily Wojcik
Senior Product Marketing Manager - Information Management, CommVault
Il controllo dei costi di conformità continua a essere una delle principali priorità per le aziende di oggi. La sfida è quella di tenere i dati giusti, nel posto e nel momento più appropriati. Sfortunatamente le soluzioni tradizionali spesso sono utili solo per trasformare gli archivi in storage permanenti e non indirizzano l’archiviazione nel lungo periodo in modo efficace. Non sorprende quindi che le discussioni a livello di management siano focalizzate su come si possa bilanciare l’archiviazione nel lungo periodo con le esigenze di budget.
I Dark Data valgono oro
di Rodolfo Falcone
Country Manager, CommVault Italia
Potrebbero non sembrarlo, ma i cosiddetti ‘dark data’ accumulati negli anni possono rappresentare una vera e propria miniera d’oro, in grado di offrire all’azienda un notevole vantaggio competitivo se associati ai dati critici utilizzati quotidianamente. Archiviati in polverosi vault e in storage off-site, esistono volumi e volumi di ‘dark data’ in quasi tutte le organizzazioni, storicamente non considerati e sicuramente sottovalutati.
Adattarsi al cambiamento in un mondo virtuale
di Michiel von der Crone
Field Advisory Services Team Director, EMEA, CommVault
Non dovrebbe sorprendere che l’impatto tecnologico principale sui dipartimenti IT nel 2013 sia stato causato da Mobile e Big Data. Entrambe le problematiche hanno dominato le conversazioni nell’arena dello storage lo scorso anno e, considerato che il numero dei dipendenti che lavorano da remoto è in continuo aumento, è molto probabile che il 2014 vedrà sempre più aziende in difficoltà nel fronteggiare grandi volumi di dati. Parimenti impegnativo sarà fornire protezione e accesso sicuri a informazioni potenzialmente riservate ma senza dubbio di valore, generate su un numero crescente di dispositivi mobili.
I Big Data diventano Intelligence
di Rodolfo Falcone
Country Manager, CommVault Italia
I big data sono ormai una realtà. Ma non la stessa per tutte le aziende o per tutti gli utenti. L’esplosione dei dati sta dando luogo a diversi problemi e opportunità. Il medico che deve archiviare le immagini dei suoi pazienti deve affrontare un problema differente rispetto al negozio che oggi con i big data dispone di una mole senza precedenti di dati sulle abitudini di acquisto dei propri clienti. L’utente finale sfinito dal tempo necessario per localizzare un file o un messaggio di posta elettronica ha a che fare con problemi diversi rispetto a quelli del team legale alle prese con richieste di conformità.
Una strategia di virtualizzazione che viaggia alla velocità del mercato
di Rodolfo Falcone
Country Manager, CommVault Italia
In occasione del recente VMworld ho sentito interessanti conversazioni su diversi argomenti: dalla scelta dell’hypervisor, all’ambiente mobile fino al cloud ibrido. Detto ciò, mi domando quanti tra i partecipanti hanno avuto modo di trarre massimo vantaggio dall’evento. Perché? Nonostante la virtualizzazione sia ormai considerata una tecnologia aziendale indispensabile, vi sono alcune aree chiave in cui la mancanza di una strategia di virtualizzazione complessiva potrebbe rappresentare un freno alla sua adozione.
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