Dario Vemagi, Ceo e Cto di Smeup ICS
Anticipare le esigenze dei clienti. È con questa idea di base che Smeup, realtà IT italiana le cui origini risalgono agli anni Ottanta e che oggi opera come cloud service provider, ha approcciato il settore dell’object storage. L’obiettivo è stato sin dall’inizio quello di raggiungere una perfetta integrazione applicativa per poter offrire ai propri clienti soluzioni flessibili, sicure e su cui mantenere il completo controllo del dato.
Partner ideale per questa trasformazione è stato DataCore Software, con cui Smeup ICS collabora ormai da circa dieci anni: un rapporto solido, che grazie all’inserimento nel portfolio prodotti di DataCore Swarm si è ulteriormente consolidato. Ne abbiamo parlato con Dario Vemagi, Ceo e Cto di Smeup ICS.
Smeup ICS è una realtà ormai consolidata, che si può definire “storica” nel settore IT. Ce la può riassumere?
"Smeup ICS vanta una storia di lunga data. Abbiamo affrontato in prima persona il lungo percorso di trasformazione digitale che ha portato all’attuale panorama tecnologico, in cui la gestione del dato è diventata sempre più complessa e dove le location in cui si trova sono le più variegate. Il rapporto con DataCore è nato intorno al 2015 e si appresta quindi a varcare la soglia dei dieci anni, con reciproca soddisfazione.
Smeup ICS è il “business sector” di Smeup dedicato al mondo Infrastruttura, Cloud e Sicurezza e rappresenta circa 40 milioni di euro di fatturato, realizzato grazie a 130 collaboratori. Nata con questa ragione sociale nel 2020 (ma con le radici che affondano negli Anni ’90), l’azienda si è inizialmente proposta come tradizionale rivenditore a valore aggiunto (VAR), per poi evolvere nel tempo e trasformarsi prima in fornitore di servizi e poi in cloud service provider. Oggi vanta tre data center, da cui eroga servizi per tutto il mercato italiano ed europeo, servendo anche clienti multinazionali che le permettono di raggiungere destinazioni come il continente americano e quello asiatico".
Smeup ICS fa parte di un gruppo ben più vasto…
"Sì, il Gruppo Smeup comprende 23 sedi in Italia, 85 milioni di ricavi nel 2023, circa 600 persone e sviluppa un volume d’affari che supera i cento milioni di euro, derivanti da diversi “business sector”, compresi lo sviluppo di software applicativo, uno sviluppo tecnologico interno per la modernizzazione e lo sviluppo di nuove applicazioni e la proposta di software applicativo di terze parti (principalmente Sap)".
Che cosa vi ha guidato verso la trasformazione in cloud service provider?
"Abbiamo seguito un'evoluzione simile a quella di altre aziende del nostro settore, arrivando all'erogazione di servizi dal data center come completamento della nostra offerta. A cavallo del 2020 siamo diventati a tutti gli effetti un cloud service provider. Anche se molti clienti, soprattutto quando legati al mondo manifatturiero e di produzione, mostrano ancora una certa preferenza ad avere il “ferro” in casa, nel momento in cui percepiscono i benefici di questa tecnologia la loro propensione verso il cloud aumenta. Al centro ci sono sempre temi che per noi sono molto importanti: continuità, affidabilità e sicurezza, che basandosi su architetture tradizionali sono più difficili da erogare".
Con DataCore Software lavorate da lungo tempo, quindi con una forte focalizzazione sulla virtualizzazione dello storage tradizionale. Che cosa vi ha spinto verso l’object storage e come lo avete implementato?
"A spingere Smeup ICS a sperimentare sin dall’inizio le tecnologie di object storage è stata la necessità di gestire in modo flessibile grandi quantità di dati non strutturati anche per conto dei suoi clienti. La trasformazione in cloud service provider, avvenuta nel 2020, è stata la chiave per passare dalla sperimentazione alla produzione, anche grazie all’acquisizione di Caringo da parte di DataCore Software.
In questa trasformazione, alcune delle nostre modalità operative e alcuni dei nostri prodotti hanno dovuto evolvere. Con DataCore siamo passati dal prodotto tradizionale per la virtualizzazione dello storage, che ovviamente continuiamo a utilizzare, agli investimenti nel mondo dello storage a oggetti, che con Swarm ci ha visto in prima linea. Al contrario di altre aziende che hanno scelto di rivendere prodotti di terze parti, in Smeup ICS abbiamo preferito organizzarci in modo autonomo, utilizzando la tecnologia di DataCore per offrire direttamente il servizio di object storage.
Swarm si è rivelato ideale per offrire sia gli indispensabili servizi legati alla sicurezza dei dati, come copia e backup, sia per affrontare nuove sfide rinunciando al file system per posizionare i dati in più innovativi repository a oggetti. Grazie al lavoro di ricerca realizzato negli anni precedenti, Smeup ICS è per esempio riuscita a portare l’object storage anche al servizio di macchine come quelle basate su IBM i".
Ha posto molto l’accento sull’utilizzo dell’object storage come soluzione legata direttamente alle applicazioni, più che su un utilizzo tradizionale come la copia e il backup dei dati…
"Oggi Swarm rappresenta una sicurezza come storage secondario per ospitare backup e copie dei dati, ma è il progetto sulla parte applicativa – che ha portato a sostituire in gran parte i tradizionali file system con object storage già all'interno delle applicazioni – a rappresentare la parte strategica. Questo risultato è stato raggiunto dopo l'acquisizione di Caringo, da tempo “studiato” dai nostri tecnici e ritenuto infine all’altezza grazie alla possibilità di avere accesso diretto alle persone di DataCore con il know-how specifico, che hanno supportato l’azienda in ogni fase dello sviluppo.
Il fatto che Swarm sia una soluzione “software-only” ci ha permesso di raggiungere quel livello di flessibilità, prestazioni e affidabilità necessario a soddisfare le esigenze aziendali e dei nostri clienti. Oggi la soluzione DataCore è installata su due cluster in altrettanti data center dell’area metropolitana di Milano, da cui vengono erogati tutti i servizi garantendo anche, per le aziende che ne hanno bisogno, il posizionamento del dato all’interno dei confini nazionali".
Da un punto di vista prettamente operativo, qual è stata la vostra esperienza con DataCore Swarm?
"La flessibilità di poter partire con un’installazione di base e poi scalare velocemente senza controindicazioni era una delle nostre esigenze, perché gli ‘use case’ erano tutti da costruire. Quando siamo partiti, gli applicativi che parlavano con l’object storage ancora non c’erano. Grazie alla flessibilità del modello e alla disponibilità di DataCore abbiamo potuto portare avanti il progetto. L’altro elemento fondamentale è il poter posizionare i dati dove servono, anche nell’edge. Tutte le fasi di configurazione e di test hanno dato esito positivo e siamo andati in produzione nei tempi previsti. Il rapporto prezzo-qualità di questa soluzione ci ha soddisfatti completamente, mentre l’integrazione applicativa è stata resa possibile grazie a un prodotto che offre flessibilità, prestazioni e affidabilità elevate".