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Ancora un trimestre fortunato per Taiwan Semiconductor Manufacturing Company (Tsmc). Ma i numeri del periodo di ottobre-dicembre 2024 non sono frutto di una fortuna episodica quanto piuttosto di una tendenza tecnologica – la corsa all’intelligenza artificiale – che sta avendo un impatto sistemico sui mercati Ict, in particolare su quello dei semiconduttori.
Nel trimestre il produttore taiwanese ha ottenuto nell’ultimo trimestre 26,36 miliardi di dollari di ricavi, superando nettamente le attese degli analisti del London Stock Exchange, ferme a 25,9 miliardi di dollari. Il risultato segna un incremento di ricavi pari al 34,4% anno su anno (quarto trimestre 2024 versus quarto trimestre 2023).
Se anche questi numeri sono influenzati dalle fluttuazioni valutarie, comunque rendono un’idea della traiettoria e della solidità del business di Tsmc. Dopo aver beneficiato del boom di domanda di Pc nei primi anni del post pandemia, la taiwanese è ora tra le aziende che meglio (e in particolare meglio di Intel e Samsung, almeno finora) ha intercettato le nuove richieste legate all’AI generativa. L’azienda vanta tra i suoi principali clienti Apple e Nvidia, entrambe in modo diversi impegnate ad aggiornare la propria offerta di dispositivi e servizi, nel primo caso, e di piattaforme di calcolo accelerato nel secondo.
Intanto, a giorni dall’insediamento di Donald Trump alla Casa Bianca, il ministro dell’Economia taiwanese, Kuo Jyh-huei, si è detto non preoccupato di significativi impatti sull’export di semiconduttori. Il tema, naturalmente, è quello di possibili inasprimenti delle politiche protezioniste e dunque di ulteriori dazi imposti per beni considerati strategici per l’economia e per l’intelligence statunitense. In campagna elettorale Trump ha già preannunciato un 10% per tutti i beni importati negli Stati Uniti con alcune eccezioni, fra cui il 60% previsto per i beni che arrivano dalla Cina.