Google non teme il freddo della Finlandia: l’azienda di Mountain View, anzi, è ansiosa di sfruttare le condizioni climatiche di Hamina, un centro da poco più di 21mila abitanti collocato lungo la costa a est di Helsinki e a una quarantina di chilometri dal confine con la Russia, per realizzare un nuovo data center a ridotti consumi energetici e ad elevata ecosostenibilità. Per Big G il luogo è familiare, perché qui già dal 2011 ha avviato un centro di elaborazione dati a supporto dei propri servizi cloud, ricavato da una vecchia cartiera comprata per 800 milioni di euro. L’impianto può sfruttare le gelide acque del Golfo di Finlandia per far funzionare il sistema di raffreddamento, riducendo al minimo l’uso di energia non rinnovabile.
Hamina, a detta della stessa Google, offre una combinazione ideale di fonti di energia green, terreni edificabili a basso costo e manodopera. Il luogo perfetto per espandersi ancora. “La richiesta di servizi Google cresce di giorno in giorno e stiamo realizzando l’infrastruttura di data center necessaria a soddisfarla”, assicura il country lead per la Finlandia, Antti Jarvinen. Per realizzare e avviare il nuovo data center di Hamina saranno investiti 600 milioni di euro.

(Fonte: Google)
Accanto al progetto finlandese, la società californiana è impegnata anche in grandi lavori in corso negli Stati Uniti, dove spenderà 13 miliardi di dollari per costruire nuovi data center e inaugurare nuovi uffici. Nel Vecchio Continente, invece, sono stati investiti finora (o meglio, secondo il conteggio aggiornato al 2018) 3,2 miliardi di euro per edificare e rendere operativi quattro siti a supporto dei servizi cloud e Web di Google: l’ex cartiera di Hamina, un ex magazzino industriale riconvertito di Dublino, e poi il data center belga di Saint-Ghislain (che può contare su un impianto fotovoltaico di proprietà) e quello olandese di Eemshaven.