10/02/2016 di Redazione

Amazon pronta ad assumere il pieno controllo della logistica

Un report citato da Bloomberg indica che il colosso dell’e-commerce vorrebbe iniziare a “sbarazzarsi” di partner come Ups e Fedex, consegnando direttamente i prodotti tramite una nuova divisione dedicata. I commercianti potrebbero affittare direttamente s

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La prima anima di Amazon, quella del commercio online, sarebbe pronta a svilupparsi ancora. Secondo una serie di documenti interni della società, risalenti al 2013 e che Bloomberg ha potuto visionare, il colosso guidato da Jeff Bezos vorrebbe mettersi in seria competizione con gruppi specializzati nella logistica come Fedex e Ups. L’obiettivo è portare a termine in modo più veloce ed economico i milioni di ordini che ogni giorno impegnano la propria rete. Come? L’azienda vorrebbe espandere in modo molto aggressivo il proprio servizio Fullfillment By Amazon (Fba), che fornisce immagazzinamento, imballaggio e spedizioni per i commercianti indipendenti che vendono prodotti sulla piattaforma di e-commerce. Un servizio comunque già oggi in forte crescita, capace di portare a termine nel solo 2015 oltre un miliardo di ordini per conto dei dettaglianti.

Il report ottenuto da Bloomberg descriverebbe una rete di consegne globale in grado di controllare la circolazione di beni dagli stabilimenti di produzione in India e in Cina, fino alle porte degli abitanti di Atlanta, New York e Londra. Comprando o affittando spazi su camion, navi e aerei, Amazon potrebbe evitare intermediari e offrire servizi economicamente più vantaggiosi (e direttamente controllabili) ai commercianti.

Gli stessi venditori sarebbero in grado, secondo il report, di noleggiare lo spazio necessario alle consegne da Web o tramite dispositivi mobili. Il nuovo progetto di Amazon, chiamato Dragon Boat, starebbe procedendo in modo serrato. Anche se, già durante l’ultima call con gli investitori sui dati trimestrali di fine 2015 e al circolare delle prime indiscrezioni, il Cfo del gruppo Brian Olsavsky era intervenuto per smorzare le aspettative degli analisti, sottolineando come Amazon fosse al lavoro semplicemente per spalleggiare le società di trasporto nei periodi di picco come quello natalizio. E non, quindi, per sostituirle completamente.

 

 

Ma ci sono un paio di dettagli che proverebbero la seria intenzione di Amazon di entrare a piedi pari nel business della logistica. La filiale cinese della compagnia avrebbe ottenuto dalla U.S. Federal Maritime Commission il permesso per effettuare consegne via cargo verso gli Stati Uniti. “Amazon China dispone ora della documentazione per fornire servizi marittimi alle altre aziende”, ha scritto a gennaio in un blog post Flexport, società specializzata in logistica. “È il primo passo di Amazon in un mercato da 350 miliardi di dollari”.

Secondo elemento: lo scorso dicembre il Seattle Times ha sottolineato come il gruppo di Bezos fosse in procinto di affittare o comprare ben venti Boeing 767, in modo da garantire consegne entro 24 ore, evitando eventuali contrattempi imputabili a partner commerciali come Fedex, Ups e le compagnie postali locali. Amazon avrebbe già effettuato dei test su servizi cargo nei cieli dell’Ohio e potrebbe essere pronta a siglare il contratto con Boeing. Secondo il Seattle Times, il costo mensile del noleggio di un 767 riconvertito si aggirerebbe attorno ai 325mila dollari, il che significa un costo annuo di circa 78 milioni di dollari per venti aerei.

Il progetto di Amazon, comunque, potrebbe diventare operativo già entro la fine del 2016, con la creazione di una divisione dedicata chiamata “Global Supply Chain by Amazon”, che farebbe quindi diretta concorrenza anche al “gemello” cinese Alibaba: anche il gigante fondato da Jack Ma è molto interessato al commercio transnazionale. Un mercato che nei prossimi quattro anni varrà oltre mille miliardi di dollari e che toccherà circa novecento milioni di clienti in tutto il mondo.

 

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