21/06/2017 di Redazione

Amd sfida Intel con i nuovi chip Epyc

L’azienda ha svelato i primi otto processori per data center della nuova serie 7000. Si tratta di soluzioni che arrivano fino a 32 core/64 thread, in grado di supportare alti quantitativi di memoria ad ampia larghezza di banda, pensate per competere con l

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Amd ha presentato i primi processori per server della famiglia Epyc, già annunciata a maggio, dettagliandone specifiche, prezzi e disponibilità. Si tratta di quattro modelli top di gamma della serie 7000, già acquistabili: 7601, 7551, 7501 e 7451. Tutti i chip, che di fatto segnano il ritorno del vendor in una fascia di mercato abbandonata dal 2012 (anno dell’ultima versione della piattaforma Opteron) e dominata da Intel, sono basati sulla più recente architettura Zen. Le caratteristiche variano ovviamente a seconda dei modelli: si va ai 24 core (24 thread) del 7451 ai 32 core (64 thread) delle soluzioni 7601, 7551 e 7501. La frequenza base è di 2,0 GHz ma con il boost si arriva a 3,2 GHz. Tutti i chip supportano otto canali di memoria Ddr4 fino a 2.666 MHz (per 2 TB complessivi) e 128 linee Pcie 3.0, con valori di Tdp (thermal design power) che spaziano dai 155 ai 180 watt. Amd ha prodotto una tabella riassuntiva delle specifiche, che pubblichiamo qui sotto.

Il documento include anche i modelli non ancora commercializzati, che dovrebbero essere disponibile da fine luglio: 7401, 7351, 7301, 7281 e 7251. In questo caso, come è possibile vedere dallo specchietto, i livelli prestazionali scendono fino agli otto core del 7251. Va comunque sottolineato come gli unici parametri differenzianti siano il numero di “cervelli” e le frequenze operative: tutte le altre funzionalità sono identiche attraverso tutta la gamma e le potenzialità sono completamente sbloccabili e gestibili in autonomia.

Una scelta fatta dal vendor per dare ai clienti la possibilità di optare per un processore, piuttosto che per un altro, valutando soltanto le performance. Nello sviluppare questa nuova offerta, l’azienda ha cercato di ottenere un corretto bilanciamento fra diversi elementi: potenza bruta (e il numero di core lo testimonia), gestione di grandi quantitativi di memoria, prestazioni coerenti in ambiti applicativi diversi e sicurezza.

 

Fonte: Amd

 

Considerando quest’ultimo aspetto, non è un caso che Amd abbia integrato un co-processore dedicato in ogni chip, che cifra il contenuto della Ram senza inficiare le performance del sistema. Nei circuiti è presente anche la tecnologia Secure Encrypted Virtualization (Sev), che assegna una chiave crittografica diversa per ogni macchina virtuale attiva, e ad ogni accensione del server viene verificata l’integrità del firmware.

Tutte le nuove Cpu Epyc di Amd saranno compatibili a livello di socket con la prossima generazione (la società sta già lavorando alle famiglie note con i nomi in codice Rome e Milan, da lanciare nel 2018 e nel 2020), per garantire così ai produttori di schede madre una certa continuità e ai clienti la possibilità di aggiornare i propri sistemi, evitando i costi derivanti dall’acquisto di nuove board. Per quanto riguarda i prezzi si parte dai 475 dollari del chip 7251 per arrivare ai 4.200 dollari del top di gamma 7601.

 

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