14/07/2015 di Redazione

Apple pigliatutto, si porta a casa il 92% degli utili da cellulari

Con un market share globale che si attesta soltanto al 20%, la casa di Cupertino incassa più di nove dollari su dieci circolanti nel comparto smartphone. Il motivo? Un iPhone viene venduto in media a 624 dollari, contro i 185 dei dispositivi Android. E il

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A prima vista, può quasi sembrare che la matematica si sia piegata alle leggi del mercato. Ma i numeri, non rientrando nel campo delle opinioni, non possono mentire. La notizia, all’apparenza sconvolgente, è questa: secondo Idc e Canaccord Genuity, Apple detiene il 20% di market share nel settore smartphone, ma nel primo trimestre del 2015 si è portata a casa ben il 92% del reddito operativo realizzato dai primi otto produttori mondiali di cellulari. Una cifra strabiliante, che trova una base solida sostanzialmente in un dato, diffuso dalla società Strategy Analytics. In media, a livello globale, nel 2014 gli iPhone sono stati venduti a un prezzo di 624 dollari, contro i 185 dollari dei dispositivi Android. In sostanza, ed è ormai notorio, la casa di Cupertino si rivolge alla fascia alta del mercato mentre i device del robottino verde possono accontentare tutte le tasche. Ma il prezzo non rappresenta un ostacolo, perché l’arrivo di iPhone 6 e iPhone 6 Plus è riuscito a spingere i profitti ancora più in alto.

Nel secondo trimestre del 2015 Apple, grazie ai due device dotati di schermo ancora più grande rispetto ai predecessori, ha venduto il 43% di smartphone in più rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Malgrado un prezzo maggiore, aumentato in media di circa sessanta dollari rispetto agli iPhone più datati. Come a dire: non importa quanto possa costare, un prodotto Apple verrà venduto ugualmente. E, per dare un’idea del posizionamento dei concorrenti, è sufficiente guardare quanto succede dalle parti di Seul.

Samsung, sempre secondo Canaccord Genuity, ha pesato per il 15%, distanziandosi così dalla Mela di 77 punti. Sicuramente non tira una bella aria in Corea del Sud, con il produttore dei dispositivi Galaxy che ha di recente previsto un calo di fatturato per il settimo trimestre consecutivo. Agli osservatori più attenti non sarà però sfuggito un dettaglio: 92 più 15 fa 107, com’è possibile sforare il cento per cento? Ancora una volta, la matematica non è un’opinione: significa che altri vendor hanno semplicemente registrato perdite dalla vendita di smartphone, come Xiaomi, oppure si sono “accontentati” di un sostanziale pareggio di bilancio.

 

Fonte: Idc

 

Insomma, l’iPhone per Apple si conferma ancora una volta la vera gallina dalle uova d’oro. Ed è stato proprio lo smartphone – insieme ovviamente a tutti gli altri prodotti – a condurre la casa di Cupertino a registrare a inizio anno un record storico: nel Q1 del 2015, la Mela ha segnato il quarter più ricco della storia della finanza mondiale. Ben 18,04 miliardi di dollari, superando di quasi due miliardi il primato precedente, detenuto dalla russa Gazprom. Per gli amanti delle statistiche, significa che l’azienda diretta da Tim Cook è stata capace di incassare circa 8,3 milioni di dollari all’ora, 24 ore al giorno per sette giorni la settimana.

E, aspetto positivo in uno scenario già di per sé roseo, è che il trend di Apple sembra consolidarsi ogni giorno di più. A maggio 2014, a livello globale la Mela vendeva il 15,5% degli smartphone e incassava una quota pari al 65% dei profitti totali. Significa che, grazie ai nuovi iPhone, la società a stelle e strisce è riuscita a migliorare questo indicatore di 27 punti percentuali. Una puntualizzazione è necessaria: si tratta di stime e di analisi indipendenti, soggette quindi a errori anche rilevanti, ma sono utili per avere una visione d’insieme del mercato attuale.

 

Malgrado l'arrivo dei Galaxy S6 ed S6 Edge, Samsung continua a faticare nel settore smartphone

 

Lidl, McDonalds, Starbucks e altri: tutti con Apple Pay Uk

Nel frattempo, parlando sempre di denaro, la Mela ha ufficialmente lanciato il servizio di pagamento contacless Apple Pay anche nel Regno Unito, uscendo così per la prima volta dal suolo statunitense. Le indiscrezioni circolate la scorsa settimana hanno trovato quindi fondamento e attualmente è possibile utilizzare iPhone 6, la versione 6 Plus e l’Apple Watch – tutti dotati di chip Nfc – per pagare presso i punti vendita abilitati. L’elenco di aziende aderenti è già nutrito, come riporta il The Telegraph, ma si arricchirà ulteriormente nelle prossime settimane. Tra i marchi più noti, si trovano al momento Lidl, McDonalds, Waitrose, Subway, Kfc, Starbucks e altri.

Per effettuare transazioni utilizzando smartphone e indossabili è necessario inoltre disporre di un conto presso i seguenti istituti di credito: NatWest, Nationwide Building Society, Royal Bank of Scotland, Santander, Ulster Bank e Mbna. Grande assente al momento Hsbc che, forse a causa di inconvenienti tecnici, è stata costretta a posticipare a fine luglio il lancio del servizio per i propri correntisti. In autunno arriveranno poi Bank of Scotland, Halifax, Lloyds Bank, M&S Bank e Tsb Bank.

 

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